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Oggi il Comune vive prevalentemente di agricoltura e artigianato. La lavorazione del ferro e del legno costituiscono la fonte principale anche per l’industria di manufatti e attrezzi agricoli tradizionali. Non è trascurata inoltre la commercializzazione dei prodotti della campagna, soprattutto quella dell’olio e del vino. Dalla coltivazione dei vigneti con metodo biologico nascono anche i tre vini prodotti, imbottigliati e commercializzati in Italia e all’estero dall’azienda agricola Buceci. Particolarmente ricercati sono il pane di casa, la salsiccia di suino e i dolci tipici con crema di ricotta prodotti dalle pasticcerie locali. Le aziende agricole sono in gran parte a conduzione familiare. Inoltre, un numero considerevole di braccianti sono impiegati stagionalmente in lavori di rimboschimento e prevenzione di incendi nel bosco di Ficuzza, che continua ad essere fonte di reddito di primaria importanza.
Va ricordato, infatti, che un’intera area del bosco, quella del Cappelliere, dista pochi chilometri dal centro abitato. In un’oasi di circa diecimila metri quadrati di foresta, sorge la base scout della Massariotta, dove annualmente migliaia di giovani provenienti dall’Italia e dall’estero partecipano alle iniziative organizzate dall’Agesci. Dal centro scout partono interessanti sentieri per la scoperta del bosco. Numerose sono le masserie, di rilievo quelle di Acqua del’Pioppo e del Parco Vecchio con all’interno un affresco del XV secolo.
Nell’allestimento della tradizionale Tavulata con gli alimenti votivi, il pane è il vero protagonista e sulla mensa arriva con le forme più svariate: cusuzzedda, muffulellu, panuzzu, curuna, vastuni, parma , che hanno preciso significato simbolico.
I cesti abbondano di quest’alimento e tutte le famiglie ne ricevono uno in dono.
Altre fonti di sviluppo turistico sono le tradizioni popolari, in gran parte legate agli appuntamenti religiosi dell’anno.
Rito di passaggio tra l’inverno e la primavera è il 19 marzo la festa di San Giuseppe. La cerimonia, vede a Marineo la partecipazione dei devoti del Santo che recitano in costume il ruolo della Sacra Famiglia.
Le celebrazioni della Pasqua iniziano la Domenica delle Palme. Gesù in groppa ad un asino è accompagnato dai dodici apostoli in costume, dietro i bambini agitano ramoscelli d’ulivo addobbati con frutta e nastri colorati. Ma è la sera del giovedì, che a Marineo il dramma della Passione si esprime in un vibrante lamento che riempie tutta la notte. I canti della Passione, accompagnati per le vie del paese dal suono della Troccula, danno inizio al Venerdì Santo. Sono già altamente simbolici la croce di ceri votivi accesi sulla grandinata del Calvario e Lu Santu Sepulcru allestito all’interno della chiesa Madre. Un sepolcro costruito sopra una enorme scala illuminata e addobbata con un centinaio di lavureddi: piatti di frumento germogliato con nastrini e fiori di carta.
La penultima domenica di agosto si svolge la festa popolare, ricca di manifestazioni religiose e folcloristiche. In questo contesto, la Dimostranza, una rappresentazione della vita di San Ciro con oltre duecento attori in costumi d’epoca, e la Cunnutta, con i contadini che recano a cavallo doni votivi al santo Patrono, sono al primo posto sia per il loro contenuto culturale che per la moltitudine di persone coinvolte.
Tra le manifestazioni letterarie nazionali, il Premio di poesia “Città dì Marineo” è uno dei più conosciuti. Annualmente, nel mese di settembre, sono centinaia i poeti, gli artisti e le personalità di indiscusso prestigio internazionale che partecipano alla manifestazione per il conferimento dei premi.
Marineo, dal 1984, è gemellata con il comune francese di Sainte Sigoléne. Ogni anno un centinaio di alunni delle scuole elementari, gruppi di giovani ed intere famiglie partecipano agli scambi culturali con la cittadina francese. Scambi avvengono anche con le comunità di emigrati negli Stati Uniti. Un particolare rapporto di amicizia e solidarietà internazionale si è inoltre instaurato con la comunità di Migoli, in Tanzania.
L’otto settembre, si svolge la festa della “Madonnuzza”: si tratta di una manifestazione campestre organizzata nell’oratorio dello “Scanzano”, immerso in un’oasi di verde a soli due chilometri dal paese. La tradizione vuole che i giovani trascorrano in quel luogo all’aperto la notte che precede la festa. All’alba le famiglie iniziano il pellegrinaggio per seguire le funzioni religiosa che si svolgeranno per tutta la giornata all’interno della chiesa. Nelle ore pomeridiane si svolgono i giochi all’aperto con “lu iocu di li pignati”.
A dicembre la festa dell’olio rappresenta un momento di rilevante importante nell’ambito delle iniziative organizzate dal Comune e dalla Pro-Loco.
In occasione del Natale, sulla salita del convento, i frati francescani e i giovani della Pro-Loco, patrocinati dal Comune, ripropongono l’ormai tradizionale Presepe vivente. Si tratta di una manifestazione conosciuta in tutto il circondario che inizia con il “Viaggio di Maria e Giuseppe “accompagnati dalle melodie degli zampognari per le vie del centro storico.
Si conclude il 6 gennaio con la fastosa “processione dei Re Magi” seguiti dagli artisti di strada.