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PASQUA ARBËRESHE
La Pasqua a Contessa Entellina è ricca di momenti di intensa preghiera e suggestione. Per le strade i ragazzi il Giovedì Santo e la notte di Pasqua girano cantando dei canti tradizionali che annunciano la morte e la resurrezione di Cristo.
Da non perdere è la funzione religiosa della notte di Pasqua quando il Papas dopo una funzione accende una grossa candela, le luci della chiesa si spengono, i fedeli passano davanti al celebrante accendono la loro candela e in processione escono fuori.
Fuori, con le porte della chiesa chiuse il Papas celebra un’altra funzione alla fine bussa per tre volte annunciando la resurrezione di Cristo.
All’inizio la porta della chiesa rimane chiusa, ma dopo viene spalancata e i fedeli entrano.
Benedizione delle acque
Il giorno dell’Epifania viene celebrata la S. liturgia solenne e la “Benedizione dell’acqua” nella fontana pubblica “biveri” per commemorare il battesimo di Gesù nel fiume Giordano. Mentre si canta l’inno “En Iordani” una colomba scende scivolando lungo una corda e si ferma sulla fontana davanti al celebrante: simboleggia lo Spirito Santo che apparve nel Giordano sotto forma di colomba. Secondo la tradizione, per l’Epifania si possono trarre gli auspici dell’anno appena cominciato: se quando scende la colonba soffia il vento di tramontana l’annata è povera, se soffia il vento di scirocco l’annata sarà abbondante.
Lingua arbëreshe
A Contessa Entellina si parla ancor oggi la lingua degli antenati, che fondarono il paese nel secolo XV. Pochi però sanno leggere e scrivere la lingua albanese, che viene usata solitamente nei rapporti familiari. L’alfabeto della lingua albanese comprende 36 lettere, alcune delle quali sono composte da due lettere semplici.
Il più importante poeta e scrittore albanese di Contessa Entellina é Nicolò Chetta (1741-1803), sacerdote di rito bizantino e rettore del Collegio greco-albanese di Palermo.Notevole e interessante, anche se poco conosciuta e la produzione letteraria popolare locale albanese (in prosa ed in versi).
Costume arbëreshe
I costumi popolari italo-albanesi, riccamente lavorati e ben rifiniti (colori, ricami e decorazioni), possono essere considerati tra i più belli dell’Europa e vengono indossati in occasione di particolari ricorrenze familiari, religiose o civili.
A Contessa Entellina, i costumi tradizionali esistenti sono recenti. Sono stati infatti confezionati, su parziale imitazione di quelli di Piana degli Albanesi, dal 1937 ad oggi e vengono indossati per la festa dell’8 settembre, a Pasqua e per l’Epifania o in occasione di ricorrenze familiari o manifestazioni civili e culturali locali.