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Ci troviamo in un piccolo centro dell’entroterra siciliano, è l’ultimo Comune della provincia di Palermo prima di inoltrarsi in quella di Agrigento. Palazzo Adriano, infatti, non ha solo il “cuore verde”, vale a dire una natura splendida e rigogliosa, ma ha anche un “cuore antico” in quanto vanta una storia ricca di eventi, segnata dallo straordinario incontro tra culture e riti religiosi diversi: quella greco-albanese e quella latina. Palazzo Adriano, una oasi verde di pace e serenità dove cultura, storia, ed arte fanno di questo piccolo centro una summa di preziosità, è uno smeraldo incastonato nel cuore della Sicilia, dove le pietre custodiscono un passato pluricentenario e dove la natura gli elargisce sorgenti di acqua pura e fresca e l’avvolge di aria incontaminata.
Nel centro storico di Palazzo Adriano sì trovano, la piazza Umberto I dal taglio ampio e armonioso in cui vi è la seicentesca fontana ottagonale; le chiese, il castello, e antiche cittadelle e gli archi che rispecchiano antiche esigenze difensive. In questo scenario naturale è stato girato quasi interamente il film Oscar “Nuovo Cinema Paradiso”’del regista Giuseppe Tornatore.
Uno degli ambienti meno contaminati della nostra penisola è la valle del Sosio ricca di vita animale e vegetale da essere dichiarata riserva naturale. In essa si trova immerso anche un panorama geo-naturalistico d’altissimo livello geologico con le uniche e rare testimonianze geologiche dell’era permiana: la “pietra di Salomone” il più grande dei blocchi, lunga circa 200 metri e alta m. 30 la “mecca dei Saraceni”, alta circa m. 30 accessibile sulla cima grazie ad una scala intagliata nella roccia. Questi affioramenti ricchi di faune fossili risalenti all’era Paleozoica, sono tra i più antichi reperti geologici della terra, che hanno dato fama a questa zona tra gli studiosi di paleontologia provenienti da ogni parte del mondo.
In questo ambiente naturale si erge la montagna delle Rose il cui nome deriva dalla crescita spontanea delle rose peonie senza spine che fioriscono nel mese di febbraio. In essa alle leggende di Santa Rosalia, al cui passaggio sarebbero fiorite le rose peonie, e alla grotta di Norcia, che sarebbe strapiena di tesori protetti da incantesimo, si unisce l’eminenza altimetrica (1453) con relativo vastissimo panorama nel quale l’Etna sembra vicinissima.
La complessità delle ricorrenze religiose e la vivacità nell’organizzazione delle feste locali è dovuta essenzialmente alla presenza di due etnie: un cuore che batte contemporaneamente ad Occidente e ad Oriente.
Lo sviluppo della coscienza del valore delle antiche tradizioni ha portato alla valorizzazione dell’eccezionale significato di varie tradizioni sopravviventi a Palazzo Adriano e al recupero di quelle tramontate. In occasione dell’Epifania, nel rito Bizantino si svolge una solenne cerimonia religiosa nella piazza principale del paese presso la fontana ottagonale. Il sacerdote ne benedice le acque nelle quali discende dal campanile della chiesa a SS. Assunta, una colomba rappresentante lo Spirito Santo. Le arance che adornano la fontana vengono poi distribuite ai presenti.