Museo del Mercato Storico delle Pulci

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Le prime due foto del video, la quarta , la settima e l’ottava e infine la nona sono di
© Lillo Geluardi
 
Il Museo del Mercato Storico delle Pulci di Palermo, istituito nel 2019 ma attivo, a causa del Covid 19, solo da un anno, è il secondo progetto museale portato avanti dall’associazione In Fide Mirabilia-APS. Il primo, nato a Gangi nel 2016, un borgo medievale delle Madonie, è stato chiuso nel 2019.

Il signor Luciano Ienna, presidente dell’associazione In Fide Mirabilia-APS è “figlio” del Mercato delle Pulci di Palermo. Il padre, Vincenzo, fu tra i pionieri dell’odierno Mercato delle Pulci la cui precedente sede sorgeva nei pressi del Tribunale, ai tempi ancora in costruzione. Già allora vi si trovava di tutto ma abbondavano principalmente pezzi di ricambio e oggetti bellici.

Nei primi anni ‘50, quando ripresero i lavori di costruzione del tribunale, il mercato venne spostato nell’attuale piazza Domenico Peranni, e fu proprio in questa nuova sede che vennero tirate su le prime baracche con in vendita arredi e suppellettili di altri tempi: i rigattieri del vecchio mercato divennero ricercati antiquari o fini restauratori di mobili d’epoca, molti dei quali sono ancora in attività.

La baracca di Vincenzo Ienna fu la prima a sorgere a Piazza Domenico Peranni e tutt’oggi è tra le prime che si incontrano una volta entrati al Mercato.

Il Museo del Mercato delle Pulci nasce grazie alla passione di Luciano Ienna, ultimo figlio di Vincenzo, per il mondo dell’antiquariato. Luciano ha trascorso la sua vita a raccogliere testimonianze di un mondo che non c’è più e oggi la sua collezione privata conta circa 20.000 cimeli molti dei quali sono stati acquistati ma tanti altri sono stati salvati dalla spazzatura o ancora sono stati donati da coloro che hanno deciso di ridare una seconda vita agli oggetti di famiglia. Nonostante le difficoltà causate dal Covid 19, il museo viene ufficialmente inaugurato a marzo 2021 aprendo le porte alla città di Palermo e ai suoi visitatori. I cimeli esposti all’interno mostrano ai nostri occhi un mondo che non c’è più, antichi saperi, tradizioni perdute ma riesce anche a far cogliere attraverso oggetti significativi le differenze sociali dal ‘700 agli anni ‘50 del secolo scorso. Raccontano anche la politica del tempo, raccontano la monarchia e la dittatura.

È un museo sensoriale; entrando si può udire la musica provenire da vecchi giradischi; si può toccare con mano un vecchio giocattolo dell’infanzia dei propri genitori; si può sentire l’odore di vecchi saponi solidi usati dalle nonne per lavare i panni nelle fontane.
Il museo vuole custodire, raccontare e trasmettere emozioni in un contesto, il mercato delle pulci u pipiritu, che può essere considerato un museo a cielo aperto di storia palermitana.

Tratto dalla presentazione al museo scritto da Michaela I. S. Ienna. Tratto dalla presentazione al museo scritto da Michaela I. S. Ienna.
 
MUSEO DEL MERCATO STORICO DELLE PULCI.
Intervista #radionews24: Museo del mercato storico delle pulci di Palermo