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Lungo il Foro Italico , vicino la Porta dei Greci, un bel monumento è stato eretto a Vincenzo Florio, nel 1875, opera dello scultore Vincenzo D’Amore. I commercianti, Paolo e Ignazio Florio, rispettivamente padre e zio di Vincenzo, giunsero a Palermo, provenienti da Bagnara Calabra, nel 1800 ed aprirono una drogheria in via Materassai. Vincenzo, intraprendente negli affari, ereditata l’attività commerciale la incrementò notevolmente, acquistando dai Fratelli Sgroi la Fonderia Oretea, costruendo all’Arenella una fabbrica di prodotti chimici e sviluppando il settore conserviero ed enologico. Con un altro grande imprenditore, Benjamin Ingham costituì la “Società dei battelli a vapore”, che poi divenne la “Società Vincenzo ed Ignazio Florio”. Morì l’11 settembre 1868 lasciando tutto al figlio Ignazio. Vincenzo Florio, con le sue attività imprenditoriali e creando tanti posti di lavoro, fece attraversare a Palermo e all’isola intera uno dei periodi di progresso e di benessere mai prima conosciuto.