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L’ “Ospedale degli infetti”, come era chiamato anticamente l’Ospedale di San Giovanni dei Lebbrosi, è ora riconoscibile in alcune costruzioni, molto trasformate perchè utilizzate sino a non tanti anni fa come come “conceria di pellame”, site in Corso dei Mille nei pressi della Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi e costituisce una delle più antiche Istituzioni sanitarie palermitane.
La storia di questo nosocomio cittadino ha inizio forse nel 1071 ad opera di Roberto il Guiscardo e del Conte Ruggero.
In seguito dal Re Guglielmo II l’ospedaletto extra urbano fu destinato alla cura dei lebbrosi.
Nel 1219 , Federico II affidò tale Istituzione all’Ordine Teutonico della Magione.
Nel 1482, l’Ospedale degli infetti viene unito all’Ospedale grande già istituito nel Palazzo Sclafani nel 1419 dal monaco cassinese Giuliano Majali, sotto l’auspicio del re Alfonso il Magnanimo.
Nel 1575 l’Ospedale di San Giovanni dei Lebbrosi ospitò, per breve tempo, gli appestati provenienti dall’Ospedale di San Leonardo, la cui antica costruzione si ergeva presso l’odierno convento dei Cappuccini.
In seguito l'”Ospedaletto” ospitò matti, tisici e scabbiosi in una condizione di profondo degrado igienico sanitario, sino agli inizi del XIX secolo.
Oggi dell’Ospedale di San Giovanni dei Lebbrosi restano solamente i locali in rovina, già adibiti a conceria e scarpificio ed alcuni volumi dell’archivio conservati presso l’archivio storico dell’Ospedale Civico Benfratelli.