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Lo spazio dell’ex Cavallerizza di palazzo S.Elia a Palermo ospita da venerdì 27 gennaio la mostra fotografica Configurazioni provvisorie di Emma Vitti, promossa dalla Provincia regionale di Palermo, organizzata dall’Associazione culturale Dietro le quinte e dall’Associazione Volo in collaborazione con Fanale Arte Architettura.
La mostra sarà inaugurata alle 18 dal Presidente della Provincia Giovanni Avanti e dallassessore alla cultura Pietro Vazzana, alla presenza dellartista.
Lesposizione, curata da Cristina Trivellin con introduzione critica di Francesco Gallo, propone un percorso di installazioni site-specific composte da pannelli fotografici alternati a immagini singole di misure variabili e la proiezione del video About me costituito dal montaggio di immagini e suoni.
Lartista ha incontrato Palermo lo scorso anno e ne è restata affascinata fino al punto di immaginarla come luogo ideale nel quale ripercorrere i tratti più significativi del proprio iter artistico. La convivenza tra elegante sobrietà architettonica e contesti di vita talvolta problematici, innesca nellartista un gioco di specchi dove proiezioni e identificazioni si incarnano.
Palazzo SantElia si fa contenitore ideale per suggerire un percorso di fruizione e condivisione di senso: attraverso luso di immagini apparentemente decontestualizzate Emma Vitti dà voce alla tensione dialettica tra il genius loci e la sua personale visione.
Lartista, con la macchina fotografica, dà forma al proprio mondo interno ma allo stesso tempo rende partecipe e coinvolge in questo processo trasformativo anche losservatore. La trasposizione consentita dalle metafore visive di Emma Vitti permette il dissolvimento dei conflitti e il superamento delle visioni parziali immergendo lo spettatore in un flusso percettivo ed emozionale dove è possibile ri-conoscere se stessi e il mondo esterno.
La mostra sarà inaugurata alle 18 dal Presidente della Provincia Giovanni Avanti e dallassessore alla cultura Pietro Vazzana, alla presenza dellartista.
Lesposizione, curata da Cristina Trivellin con introduzione critica di Francesco Gallo, propone un percorso di installazioni site-specific composte da pannelli fotografici alternati a immagini singole di misure variabili e la proiezione del video About me costituito dal montaggio di immagini e suoni.
Lartista ha incontrato Palermo lo scorso anno e ne è restata affascinata fino al punto di immaginarla come luogo ideale nel quale ripercorrere i tratti più significativi del proprio iter artistico. La convivenza tra elegante sobrietà architettonica e contesti di vita talvolta problematici, innesca nellartista un gioco di specchi dove proiezioni e identificazioni si incarnano.
Palazzo SantElia si fa contenitore ideale per suggerire un percorso di fruizione e condivisione di senso: attraverso luso di immagini apparentemente decontestualizzate Emma Vitti dà voce alla tensione dialettica tra il genius loci e la sua personale visione.
Lartista, con la macchina fotografica, dà forma al proprio mondo interno ma allo stesso tempo rende partecipe e coinvolge in questo processo trasformativo anche losservatore. La trasposizione consentita dalle metafore visive di Emma Vitti permette il dissolvimento dei conflitti e il superamento delle visioni parziali immergendo lo spettatore in un flusso percettivo ed emozionale dove è possibile ri-conoscere se stessi e il mondo esterno.
Cenni biografici
Emma Vitti si forma a Torino presso lAccademia Albertina di Belle Arti. Allieva di Francesco Menzio e Sergio Saroni, si diploma in Pittura, rafforzando un talento naturale per il disegno attraverso lacquisizione di rigorose competenze visivo-linguistiche. Docente di educazione artistica, è autrice di numerosi testi nellambito della sperimentazione didattica e della formazione artistica. Fra questi si possono ricordare La festa del movimento. Leducazione allimmagine (Angeli Editore, 1985), Rappresentazioni concettuali ed associazioni di idee (Documenti IRSAE, 1988), Il piano di lavoro delleducazione artistica. La didattica per concetti (Morano Editore, 1991), Il meccanismo della visione. Testo triennale di Educazione Visiva per il biennio superiore (Bovolenta Editore, 1992).
La sua sensibilità verso le qualità emozionali della comunicazione la porta ad abbandonare linsegnamento e, dopo aver frequentato un corso quadriennale di formazione, inizia ad indagare sugli aspetti terapeutici dellarte nella cura del disagio psichico e sociale e a svolgere quindi lattività di arte terapeuta. Questo particolare approccio segna tutta la sua attività artistica, da sempre inserita nel gioco dialettico di due differenti istanze: da un lato la ricerca di una bellezza intesa come forma estetica appagante, dallaltro la necessità di esprimere e dare testimonianza del dolore esistenziale, dellineluttabilità. Dopo essersi espressa in passato attraverso il segno grafico, dagli anni Novanta lartista sviluppa una ricerca personale nellarea della fotografia, intesa come mezzo per dare voce a quelle che ella stessa definisce metafore visive. Le fotografie di Emma Vitti, nella loro ambiguità e bellezza, vivono perché coinvolgono losservatore, non solo in quanto semplice fruitore, ma come soggetto creatore di senso.
Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e allestero.
Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.
Vive e lavora a Milano.
La sua sensibilità verso le qualità emozionali della comunicazione la porta ad abbandonare linsegnamento e, dopo aver frequentato un corso quadriennale di formazione, inizia ad indagare sugli aspetti terapeutici dellarte nella cura del disagio psichico e sociale e a svolgere quindi lattività di arte terapeuta. Questo particolare approccio segna tutta la sua attività artistica, da sempre inserita nel gioco dialettico di due differenti istanze: da un lato la ricerca di una bellezza intesa come forma estetica appagante, dallaltro la necessità di esprimere e dare testimonianza del dolore esistenziale, dellineluttabilità. Dopo essersi espressa in passato attraverso il segno grafico, dagli anni Novanta lartista sviluppa una ricerca personale nellarea della fotografia, intesa come mezzo per dare voce a quelle che ella stessa definisce metafore visive. Le fotografie di Emma Vitti, nella loro ambiguità e bellezza, vivono perché coinvolgono losservatore, non solo in quanto semplice fruitore, ma come soggetto creatore di senso.
Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e allestero.
Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.
Vive e lavora a Milano.
La mostra sarà visitabile fino al 27 febbraio, dal martedì al sabato 9,30-13 e 16-19,30, domenica e festivi 9,30-13, lunedì chiusura. Catalogo a cura di Roberto Mutti, edizioni Electa.