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Se la cassata viene considerata la regina della nostra pasticceria, il cannolo siciliano possiamo tranquillamente considerarlo il re o meglio il simbolo dell’arte pasticcera siciliana nel mondo.
Si tratta di una cialda fritta, scorza, ottenuta dall’impasto di farina, strutto, zucchero, miele e cannella, ripiena di crema di ricotta setacciata arricchita con pezzetti di cioccolato fondente, frutta candita e zucchero a velo vanigliato.
Il suo nome, cannolo, in siciliano significa rubinetto ma l’origine del termine è da attribuire quasi sicuramente alla canne di fiume su cui veniva arrotolato l’impasto per fargli ottenere la sua forma tipica di tubo aperto trasversalmente alle due estremità da dove viene abbondantemente farcito.
Sull’origine del dolce, sicuramente antichissima, non vogliamo addentrarci, sul web è facile reperire ottime informazioni, ciò che ci preme di più suggerirvi è invece il nome di due località in provincia di Palermo dove è possibile gustare degli squisitii cannoli. Si tratta di Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela. due Comuni a circa 30 minuti da Palermo dove è possibile gustare tutto l’anno degli ottimi cannoli farciti con ricotta rigorosamente locale. Impossibile per un palermitano andare a Piana e non ritornare con un vassoio di squisiti cannoli. Se pensate di comprarne un vassoietto ma dovete affrontare un lungo viaggio e temete che l’umidità della ricotta possa far perdere croccantezza alla cialda, non preoccupatevi; informate il pasticcere; questo rivestirà la cialda interna del cannolo con dell’ottimo cioccolato fondente in modo che la pasta non venendo a contatto con la crema mantenga più a lungo la propria croccantezza.
foto concessa da Alessandra Avanzato
Per gli amanti del cannolo che non riescono a farne a meno neppure nei mesi estivi, i nostri bravi pasticcieri hanno realizzato una variante estiva del cannolo da poter gustare anche nelle caldi serate palermitane, ossia il gelato al cannolo.
foto concessa da Alessandra Avanzato
Ricetta per la preparazione dela cannolo siciliano
Per allestire le scorze, mescolare la farina con lo strutto, lo zucchero, un pizzico di cannella in polvere e impastare tutto con un poco d’acqua,il vino (o aceto) e il miele, finchè si sarà ottenuto un composto piuttosto consistente e levigato (lavorare a lungo la pasta, battendola sulla spianatoia), quindi farlo riposare per una mezz’ora, poi tirarne delle sfoglie sottili di un paio di millimetri, rettangolari.
Ritagliare all’altezza di circa dodici centimetri, in modo da ottenere dei quadrati di pasta e arrotolarli obliquamente sugli appositi attrezzi ricavati dalle canne, unti preventivamente, pressando sui due angoli sovrapposti per farli aderire (spennellarli con un pò di uovo sbattuto, per sigillarli bene).
Friggere le scorze così preparate nello strutto (od olio) ben caldo ed abbondante, finchè saranno dorate, scolarle e porle su un foglio di carta paglia per eliminare l’unto in esubero, quindi sfilare i tubetti di canna. A parte, preparare il ripieno passando la ricotta piu volte al setaccio di crine e mescolandola allo zucchero precedentemente ben pestato nel mortaio. Lavorare a lungo con una spatola di legno, quindi aggiungere i pezzetti di frutta candita e di cioccolata amara. Farcire le scorze, ormai fredde, con il ripieno e spolverizzare i cannoli con zucchero a velo vanigliato. I cannoli potranno essere farciti alternativamente con una crema pasticciera o con la stessa crema alla quale durante la cottura, si sarà aggiunta un pò di cioccolata fondente.