Festivita’, tradizioni

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Tradizione e cultura si uniscono in un giorno di festa. Il giorno 8 dicembre festa dell’Immacolata Concezione a Torretta (Pa) si svolge la Sagra della Vastedda, focaccia condita con olio d’annata, sale, pepe, caciocavallo e ricotta, il tutto accompagnato da un buon sorso di vino. La sagra, si svolge nella centrale via Roma, ai piedi del Santuario, sotto lo sguardo dell’artistico simulacro di Maria SS. Immacolata, esposto solennemente sul sagrato. Il culto dell’Immacolata è profondamente radicato a Torretta, la cittadina sin dalle origini è stata sempre un attivissimo centro di devozione mariana, tanto da guadagnarsi il bel titolo, che ancora oggi le viene attribuito, di “Badia della Madonna”. Ogni anno in una cappella della piccola chiesa Santa Maria Maggiore ad “nives”, si svolge la novena in onore della Madonna, al termine della quale il prezioso simulacro è trasferito nel Santuario della Madonna delle Grazie dove viene celebrata in forma solenne la festività dell’8 dicembre.
 
 
La Vastedda. Focaccia di pane condita con olio d’annata, sale, pepe, caciocavallo e ricotta. La tradizione vuole che il giorno dell’Immacolata, i giovani “ziti” (fidanzati), portano le vastedde alla prorpria “zita” (fidanzata”) ed a tutto il “parintatu” (parenti) in ceste di vimini, foderate con tovaglie ricamate. I forni a pietra sono a lavoro dalle prime ore della notte, per non mancare all’appuntamento e per fornire le vastedde calde fin dalle prime ore dell’alba. Da questi forni in passato si diffondeva per le viuzze del borgo contadino, l’abbaniu (annuncio), come un canto arabo, “cavuri cavuri e va cuonza” (caldi caldi e vai a condirli), penetrava i muri delle modeste case contadine e svegliava quanti dovevano prepararsi ad affrontare una giornata di sana fatica nei campi.