Lercara Friddi

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Superficie: Kmq 238
Abitanti: 7710 (Lercaresi)

Cenni storici
Il paese di Lercara Friddi deve i suoi natali all’intraprendenza di un imprenditore genovese: Leonello Lercaro. Il suo obiettivo, dopo essersi impiantato in Sicilia a partire dal 1570 (nel 1572 sposò Elisabetta Ventimiglia, che tra le altre cose gli portò in dote la baronia dei feudi Friddi Grandi e Faverchi), accanto alle sue attività di speculazione commerciale e bancaria, era quello di conseguire il rango di principe che gli sarebbe prevenuto dal promuovere l’edificazione di un nuovo paese. L’attuazione di questo proposito iniziò subito dopo il matrimonio: nel feudo Friddi Grandi diede il via ai lavori di costruzione del nucleo embrionale di Lercara. Nel 1580 però i suoi progetti subirono un brusco arresto dovuto al fallimento delle attività bancarie, che lo costrinsero ad uscire dalla scena del mondo imprenditoriale. L’intenzione di sviluppare il nuovo centro urbano riprese nel 1595 quando Leonello diede in moglie la figlia Francesca allo Spagnolo Baldassare Gomez de Amezcua (consultore del viceré in Sicilia). Questi richiese ed ottenne, secondo una clausola del matrimonio, il 22 settembre 1595 la “licentia populandi” su uno dei feudi che il Lercaro aveva avuto dalla moglie e che ora costituivano parte della sua dote: legalizzava così quello che già c’era  da un punte di vista urbanistico. Il nuovo villaggio fu chiamato Lercara in onore di Leonello (morto il 12 ottobre del 1600). Il 4 agosto del 1604 Baldassare Gomez de Amezcua morì lasciando Francesca da sola ad affrontare gli impegni e le difficoltà della gestione della baronia: richiese dopo la morte del marito la concessione di un’altra licentia populandi, concessale il 9 luglio 1605, che le consentisse di continuare l’attuazione dell’idea del padre e di legarla al nome dei Lercaro. Francesca si risposò nel 1606 con il cugino Ido Lercaro. Ma morì anch’ella giovanissima nel 1610. La figlia Raffaella (nata dal precedente matrimonio ereditò tutto e successivamente sposò Blasco Scammacca. Sotto la baronia degli Scammacca la crescita di Lercara ricevette un rinnovato impulso.
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