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90010, Campofelice di Roccella
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Il paese si estende a pochi metri dal mare, dove il colore verde argentato dei grandi campi di carciofi si mescola con l’oro sabbioso della spiaggia lungo la quale, qua e là, fa capolino una selvaggia e insistente macchia mediterranea.
Il nome fa riferimento ad un piccolo villaggio a poche centinaia di metri dal Castrum Roccellae, fortificazione araba costruita sulla costa con funzione d’avvistamento e segnalazione, così come tutte le altre torri disseminate lungo il litorale. Come ricorda il Lo Bue nel suo interessante libro, il termine Roccella deriva dall’arabo Sahral al Harir, rupe di ferro, oppure, secondo un’ipotesi meno verosimile, ma ugualmente suggestiva, da Qasr alHadido Qasar al Gadid, castello di ferro.
Il Castello fu distrutto durante una delle tante incursioni arabe finalizzate alla conquista delle città costiere ed in particolare di Cefalù: la data probabile della capitolazione, sulla scorta di quanto riferisce l’Amari, potrebbe essere compresa tra il maggio 856 e l’aprile 857.
A dispetto delle avverse vicende, la rocca fu ricostruita più volte. Ancora oggi, nonostante la crudeltà del tempo e l’incuria degli uomini, il visitatore che percorre le soleggiate spiagge tra Campofelice e Cefalù ritrova i resti e i ruderi degli antichi tenimenti della Roccella a mare: pietre levigate dal vento e bruciate dal sole che raccontano, ancora, storie misteriose…
Il paese, per l’imbarcadero naturale che si trova sulla spiaggia, costituì per molto tempo un punto di riferimento tra la costa e i vicini paesi delle Madonie; la particolare mitezza del clima, poi, consentì lo sviluppo delle attività agricole e dell’allevamento del bestiame.
Nell’ultimo decennio lo sviluppo economico della cittadina si è notevolmente incrementato, ad opera di piccole aziende agricole e manifatturiere. Il turismo, favorito sia dalle bellezze naturali che dalla posizione strategica tra la fiorente Cefalù e l’accesso alle Madonie è certamente destinato a crescere in armonia con i centri vicini.
Tra le feste religiose, oltre a quelle legate a periodo pasquale, si ricordano quella di Santa Rosalia, il 4 settembre, e quella di San Giuseppe, il 19 marzo, durante la quale, assieme alla tradizionale vampa, rito comune in quasi tutta l’isola, si celebra il tradizionale “votu dili virgineddi”.