“Gesu’ Bambino della Gancia” Cenni storici

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L’origine storica dell’immagine, scolpita in legno, di Gesù bambino, che si venera nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli “La Gancia” in Palermo, è molto semplice.
Anticamente il servizio nei santuari della Terra Santa in Palerstina veniva praticato da religiosi francescani di tutto il mondo.
Chiunque per un periodo più o meno lungo poteva andare nei luoghi santi e soggiornarvi. Tra questi un religioso, non sacerdote, del convento della Gancia di nome Fra Mamiliano da Palermo vi si fermò per molti anni. Quando decise di ritornare, ebbe l’idea di portare con se un’immagine di Gesù Bambino, scolpita in legno, ricavato dagli alberi del Getsemani. Il “Bambinello” fu benedetto in Betlemme la notte di Natale dell’anno 1729 e collocato con grande solennità nella grotta dove nacque Gesù dalla Vergine Maria e dove vanno a pregare tutti i pellegrini che visitano la Terra Santa. Adagiato nel Santo Presepio, il Santo Bambino restò esposto per tre giorni alla venerazione dei fedeli. Quindi, sistemato il bambinello Gesù in una cassetta foderata di madreperla, partì per la Sicilia. Ritornato nel convento della Gancia, i superiori scelsero una delle cappelle della chiesa, la prima del lato sinistro, vicino all’altare maggiore, per collocarvi l’immagine che veniva da Betlemme. Sull’altare venne costruita una piccola grotta, le pareti della cappella vennero rivestite di marmo, sopra la grotta fecero dipingere dal pittore Renda l’immagine della Madionna che riceve l’annuncio dell’angelo e ai lati affreschi con “la nascita di Gesù”.
In breve tempo in Palermo, ma particolarmente alla Kalsa, si sviluppò un culto e una devozione per Gesù Bambino che non è facile descrivere. Si scelse come giorno della festa di ogni anno il giorno dell’Epifania, festa che si celebra fino ad oggi. I doni in oro, per grazie ricevute sono numerosi. Il giorno della festa si fa la processione per le strade del quartiere, mentre prima si attraversavano anche le strade principali della città. Nel passato, la statuetta di Gesù bambino, si portava nelle famiglie solamente in caso di malattie. Secondo un’antica tradizione, che non è documentabile, la piccola nave sulla quale viaggiava il religioso che portava a Palermola sacra immagine, corse il rischio di affondare per lo scatenarsi di una grande tempesta. Fu perciò necessario allegerire la nave, e tra le cose fu gettata a mare anche la cassetta che conteneva la venerata immagine. La cassetta non affondò e le onde la fecero arrivare al piccolo porto di S.Erasmo in Palermo. Nessuno riusciva a ripescare la cassetta. Furono chiamati i frati della Gancia che recatisi al mare recuperarono con facilità l’oggetto di così grande devozione, la portarono in chiesa e la esposero alla pubblica venerazione. L’immagine di Gesù Bambino oltre che nelle feste natalizie, viene esposta in chiesa la prima domenica di ogni mese per la venerazione e il culto dei devoti.