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La notizia storica più remota del Monastero risale al 21 giugno del 1308, data in cui il romitorio preesistente ottiene dal vescovo di Agrigento l’autorizzazione della Chiesa. Un anno dopo il vescovo di Agrigento consacrava la chiesa e la dichiarava Basilica. Essa viene affidata alle cure dei Benedettini che accrescono, anche tramite lasciti e donazioni, la potenza economica del Monastero.
Nel 1433 il Re Alfonso concesse al Monastero la completa esenzione fiscale.
La chiesa occupa un’area di mq.2.205,54, è ad unica nave con cappelle a croce latina e con cupola. L’esterno della basilica rimase grezza ad eccezione della facciata principale e del campanile. Questo fu eretto tra il 1623 e il 1627 per cura ed opera dell’Abate don Vittorio da Napoli.
Nella sala che mette in comunicazione il chiostro con la chiesa si poteva ammirare un mausoleo sormontato dall’effigie dell’infantessa Eleonora d’Aragona, attribuita al Laurana (XV sec.). Morendo lei, a Giuliana nel 1405, i monaci le eressero un monumento illustrato da un’ epigrafe la quale ricorda alla posterità il suo amore verso il monastero. Il mezzo busto oggi si trova nel Museo Abbatellis.
Con dispaccio reale del 1784 i monaci Olivetani furono espulsi dal monastero in seguito all’ispezione ordinata dal vicerè Caracciolo e ripartiti fra le sedi siciliane dei benedettini cassinesi.
Tolti i benedettini bianchi e fallite le disposizioni del sovrano per conservare chiesa e monastero, in meno di dieci anni, questi cominciarono a deperire. Nel 1794 le popolazioni dei dintorni, che con la confisca dei beni del monastero si videro private tra l’altro di un centro di commesse di lavoro, ottennero da Ferdinando IV che il monastero fosse affidato agli eremiti agostiniani. Il 14 Febbraio 1808, con sovrana risoluzione, venivano riassegnati al monastero nuovamente tutti i feudi che gli appartenevano. Questo ritrovato splendore era però destinato a durare poco, infatti nel 1866 con la “legge di soppressione dei monasteri” iniziava il suo rapido e definitivo declino.
Il monastero, in buona parte venduto all’asta alla nobile famiglia Inglese, è divenuto un importante centro aziendale agricolo.
La storia dello scorso secolo è purtroppo per l’Abbazia una triste cronaca. Gli eventi sismici del 1968 nella Valle del Belice hanno profondamente provato le strutture della chiesa e la parte di monastero di proprietà ecclesiastica, privi ormai da molto tempo di manutenzione. Ai dissesti dovuti al terremoto si susseguiranno infatti drammatici crolli nel 1970-72 e nel 1980-81.
Oggi buona parte dell’Abbazia, sempre di proprietà della famiglia Inglese, è diventata un relais prestigioso con annesso ristorante e piscina per gli ospiti. Le visite sono consentite.
Condizioni di visita:
- Le visite sono disponibili previa prenotazione.
- Si prega di richiedere la visita almeno 2 giorni prima.
- Durata della visita: 45 minuti
- La visita guidata ha un costo di € 10 a persona, per un minimo di 6 persone. Bambini fino ai 10 anni entrano gratis.
Per maggiori informazioni e contatti visita il sito ufficiale: clicca qui
Le foto sono state concesse dalla Direzione dell'Abbazia.