Chiesa di Santa Caterina V. M. e Convento. Aperta al pubblico

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Il convento dell’Ordine Domenicano fu costruito per volontà testamentaria della nobildonna Benedetta Mastrangelo,dopo il 1310. Alla costruzione  furono  legate alcune case del Cassaro della contrada dei “patitelli” (San Matteo).

La costruzione pare che abbia anche inglobato il palazzo del grande Ammiraglio Giorgio D’Antiochia le cui strutture sono riscontrabili tra quelle dell’Aula Capitolare. Dopo i bombardamenti dell’ultima guerra, con la caduta di alcuni pezzi di intonaco barocco, sono venuti alla luce due bifore archiacute ed il portale centrale della suddetta Aula Capitolare. Il salone, arricchito da un interessante soffitto ligneo sostenuto al centro da una colonna, si affaccia su un magnifico cortile  in cui troneggia al centro una fontana barocca con in cima la statua di San Domenico di Ignazio Marabitti.

Il convento divenne pian piano sempre più grande annettendosi  diversi edifici vicini, tra cui la primitiva chiesa medievale di San Matteo sul Cassaro.

Tra il 1566 e il 1596 le suore fecero edificare una nuova grande chiesa, con un’unica navata e tre cappelle per lato, secondo gli schemi della Controriforma.

La chiesa si sviluppa in maniera longitudinale e sull’incrocio del transetto si innalza una  solenne cupola ultimata agli albori del XVIII sec.

La facciata tardo rinascimentale, intelaiata da membrature che la rendono severa, è arricchita da alcune finestre e da un portale gaginesco sormontato da una bella statua di Santa Caterina d’Alessandria (1685).

Lo spazio interno fu impreziosito da un manto marmoreo policromo e da affreschi che fanno di Santa Caterina  una delle chiese più belle della città.

Appena entrati si è sovrastati dal coro sorretto da eleganti colonne tortili di marmo rosso e dai dipinti di Francesco Sozzi e Alessandro D’Anna del 1769. La volta della chiesa è stata affrescata da Filippo Randazzo nel 1744 con la “Gloria di Santa Caterina D’Alessandria” .

Il “Trionfo dei Santi Domenicani” di Vito D’Anna  decora l’interno della cupola e “l’anima che ascende in Paradiso” (Antonio e Paolo Filocamo -1726), invece, decora il profondo cappellone sull’altare maggiore.

La decorazione marmorea delle pareti è ricchissima e si notano in primo piano i preziosi quadri in marmi mischi e bassorilievi posti alla base delle lesene tra i quali il noto Giona e la balena”. Da notare nelle pareti i medaglioni con le storie di Santa Caterina  e  nei pilastri che sorreggono la cupola i quattro santi di G. B. Ragusa .

Nell’ala destra del transetto è l’altare di Santa Caterina realizzato in marmi mischi da eccellenti maestranze su disegno di Andrea Palma con opere a tutto tondo di Antonello Gagini (vd. Santa Caterina) e di G.B.Ragusa.

Nella chiesa emergono artisticamente alcuni monumenti sepolcrali, il pavimento del presbiterio e il superbo altare maggiore in pietre dure. Il tabernacolo è in pietra ametista e sui lati due magnifici angeli rivestiti d’argento concorrono a creare un insieme maestoso e sorprendente. Le suppellettili della chiesa, le opere marmoree, le grate, i quadri, gli argenti e quant’altro di bello può esistere fanno di Santa Caterina un capolavoro del  barocco palermitano da non perdere.

 

Indirizzo:Piazza Bellini

Visite: Tutti i giorni  dalle 10:00am alle 06:00pm –

Foto in evidenza di Pierre Feniello

 

Ticket: Possibilità di acquistare biglietto del Circuito del sacro

Sito web: www.monasterosantacaterina.com 

 *ENGLISH 

The Dominican monastery was built by the will of the noble Benedetta Mastrangelo after the year 1310. Some Cassaro houses of the “Patitelli” district (The church of San Matteo) were linked to the building. The building was flanked by the great Admiral Giorgio D’Antiochia’s palace, whose structures can be found among those of the Capitular Hall. After the bombing of the last war, with the fall of some baroque plaster pieces, two ogival windows with two pointed arches and the central portal of the aforementioned Capitular Hall came to light.

The living room, which is enriched by an interesting wooden ceiling at the centre supported by a column, overlooks a magnificent courtyard with a central baroque fountain displaying the statue of San Domenico by Ignazio Marabitti on top.

The convent gradually became larger and larger, with several nearby buildings, including the primitive medieval church of San Matteo at Cassaro.

Between 1566 and 1596, the Nuns built a new large church, with a single nave and three chapels on each side, according to the Counter-Reformation schemes.

The church develops longitudinally and at the crossing of the transept rises a solemn dome completed at the beginning of the 18th century.

The late Renaissance facade is framed by pilasters that make it severe and is enriched by some windows and a portal by Gagini surmounted by a beautiful statue of St. Catherine of Alexandria (1685).

The interior was embellished with a polychrome marble mantle and frescoes that make Santa Caterina one of the most beautiful churches in the city.

Upon entering, the overlying church choir is supported by elegant columns of red marble and paintings by Francesco Sozzi and Alessandro D’Anna of the year 1769. In 1744 the vault of the church was frescoed by Filippo Randazzo with the “Gloria di Santa Caterina D’Alessandria”. The “Triumph of the Holy Dominicans” by Vito D’Anna decorates the interior of the dome and “the Soul that ascends into Paradise” (Antonio and Paolo Filocamo -1726), instead, decorates the deep Cappellone ( Chapel) on the main altar. The marble decoration of the walls is very rich and the precious paintings in mixed marbles and bas-reliefs at the base of the pilasters, among which the famous “Jonah and the Whale” are noteworthy in the foreground. Worth noticing are the medallions on the walls with the stories of St. Catherine and the four Saints by G. B. Ragusa on the pillars that support the dome .

In the right wing of the transept is the altar of St. Catherine which was created in mixed marble by excellent craftsmen capable of working on Andrea Palma’s design. Some jewels of the altar are the free-standing works by Antonello Gagini (e.g. Santa Caterina) and by G.B.Ragusa.

In the church some burial monuments, the presbytery floor and the superb altar in hard stones emerge artistically.The tabernacle is in amethyst stone and on its sides two magnificent angel-coated angels compete to create a majestic and surprising set. Church furnishings, marble works, gratings, paintings, silverware and anything else that can be beautiful make Santa Caterina a masterpiece of the Palermitan Baroque that is not to be missed.

Indirizzo: Piazza Bellini
Visits: Daily  from 10.00am to 06.00pm –
Ticket: Possibility to purchase a ticket to the Sacred Circuit
WebSite: www.monasterosantacaterina.com 
Foto in evidenza di pierre feniello