Chiesa del Gesu’ – Casa Professa – Aperta al pubblico – Itinerario SEICENTO E BAROCCO

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La chiesa rappresenta un magnifico esempio dell’arte barocca siciliana: una visita imperdibile per gli amanti del Barocco. In ogni sua parte è rivestita da tarsie policrome, da ornati marmorei o di stucco in rilievo.
Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, mandò i primi Gesuiti a Palermo nel 1549 per iniziare un collegio d’istruzione richiesto dal vicere’ De Vega.

Dopo avere dimorato presso la chiesetta di Santa Maria della Misericordia (oggi Sant’Anna), la chiesa di Sant’Antonio Abate e di Santa Maria della Grotta, nel 1564 i gesuiti iniziarono la costruzione di questo magnifico tempio sulle aree di risulta di due chiese abbattute, rispettivamente Santa Maria della Grotta e Santi Filippo e Giacomo.

casa professa Palermo
foto enzo ferreri

La chiesa,  dapprima ad una navata e, successivamente, ingrandita con altre due navate, una nuova cupola e delle cappelle laterali,  fu decorata dai più conosciuti artisti e marmorari del XVII e XVIII secolo. L’abbellimento della chiesa durerà sino alla prima espulsione del Gesuiti (1767) e sarà ripreso al loro ritorno (1805) fino all’espulsione decretata da Garibaldi nel 1860. Nella incursione aerea del 9 maggio 1943, il magnifico tempio fu colpito dalle bombe e subì gravi danni per il crollo della cupola, di metà del soffitto e la rovina di altari e  pilastri.
Ricostruito alacremente sull’antico disegno venne solennemente riaperto al culto il 5 dicembre 1954.

 

 

La sobria facciata, di tipo tardo cinquecentesco, è articolata su due ordini di lesene, e tripartita in basso da membrature di pietra rossiccia. In una nicchia sopra il portale mediano si trova la Madonna della Grotta, bella scultura settecentesca.

Dall’interno della Chiesa è possibile visitare anche l’Oratorio del Sabato

Attenzione: durante Cerimonie e Liturgie, le visite turistiche per la chiesa saranno sospese. I singoli visitatori ed i gruppi organizzati potranno accedere, rispettando massimo silenzio, solo ai restanti altri ambienti del complesso, ovvero alla Sacrestia, al Museo, all’Oratorio del Sabato ed alla Cripta ( A richiesta e secondo disponbilità)
*ENGLISH
The church is a magnificent example of Sicilian baroque art; it is entirely covered with inlayed polychrome marbles, marble ornamentation or stucco relief.
foto enzo ferreri
St. Ignatius of Loyola, founder of the Society of Jesus, sent the first Jesuits to Palermo in 1549 so as to start a college of education which was required by Viceroy De Vega. After living in the church of Santa Maria della Misericordia (today Sant’Anna), the church of Sant’Antonio Abate and Santa Maria della Grotta, the Jesuits began building this magnificent temple in the areas of two churches which were torn down in 1564, respectively they were Santa Maria della Grotta and Santi Filippo e Giacomo. 

In the past  it was a one- nave church and later was enlarged with two aisles, a new dome and lateral chapels. It was decorated by the most talented and well-known artists and marble workers of the 17th and 18th centuries.

The church underwent embellishment works which lasted until the first expulsion of the Jesuits (1767), were resumed on their return (1805) and carried on until the expulsion decreed by Garibaldi in 1860. In the air raid of May 9, 1943, the magnificent temple was hit by bombs and suffered serious damage as the dome and half the ceiling collapsed and the altars and pillars were ruined. Thoroughly rebuilt using the ancient construction drawings was solemnly re-opened to worship on December 5, 1954.The sober, late, sixteenth century façade displays two orders of pilasters, tripartite with red stone membranes at the bottom. In a niche above the medial portal is the Madonna della Grotta, a beautiful eighteenth century sculpture.