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Il sito, fortificato dalla natura su tre lati da ripide pareti rocciose, è raggiungibile solamente da est attraverso un pianoro contiguo.
Esso si trova a m. 852 s.l.m. e domina la valle dello Jato. Fu frequentato ininterrottamente in eta’ protostorica e sino all’alto Medioevo.
Il sito ospita i resti di Ietas (latino) o Iaitas (greco) presso gli abitati moderni di San Cipirello e San Giuseppe Jato.
E’ un centro indigeno che venne ellenizzato nel VI sec. a.C. e fu interamente ricostruito alla fine del IV sec.a.C. dopo l’occupazione punica.
Dalle fonti letterarie si sa che Iaitas fu assalita dalle armate di Pirro, nel corso della spedizione in Sicilia, e che gli abitanti consegnarono la città ai romani dopo avere espulso il presidio cartaginese.
Fu civitas decumana e uno dei 50 centri urbani più importanti della Sicilia.
La città fu abbandonata nel 1246 quando venne distrutta dalle truppe di Federico II nel corso d una rivolta delle popolazioni musulmane.
Il Parco Archeologico, da qualche anno risistemato, rende agevole la visita ai resti in luce. Dalla strada di accesso si arriva all’Agorà (piazza), a nord-ovest.
E’ un’ampia area rettangolare di m.50×40 delimitata lungo i lati est-nord ed ovest da portici colonnati realizzati a più riprese nel corso del IV sec. a. C.. Da questi portici ci si immette in edifici pubblici più o meno conservati.
Ad ovest sono i resti di un tempio italico su podio dedicato ad Juppiter (Giove), a sud-ovest è un Santuario punico e presso quest’ultimo un tempietto di età classica; a nord è l’antico bouleuterion (sala del consiglio) e ad ovest, quello più recente a pianta quadrata. A sud-ovest dell’agorà è stata individuata, infine, una grande cisterna pubblica. Fin da età imperiale l’agorà perdette il suo ruolo e al suo posto si impiantarono abitazioni private.
A nord-ovest dell’agorà, sono i resti del teatro costruito nel IV sec. a.C. su moodello del teatro di Dioniso ad Atene. La cavea, tagliata su un declivio naturale, era costituita da 35 gradinate, divise in settecunei, separati da due ambulacri interni e poteva contenere fino a 5000 spettatori con una capienza maggiore di quella del teatro di Segesta. Le tre gradinate inferiori (proedria), decorate con zampe di leone, erano riservate a magistrati e sacerdoti. Ai lati della cavea, oltre alle scale che seguono l’Anàlemma, sulla cui estremità occidentale poggiava un leone di calcare, si trova un muro con funzione di balaustra che terminava in basso con un elemento a voluta.
L’edificio scenico, ben conservato, nonostante le trasformazioni avvenute tra il I° e il II° secolo a.C. , era decorato con quattro grandi statue di pietra (due menadi e due satiri) connesse al culto di Dioniso ed oggi conservate presso l’Antiquarium di San Cipirello. Nel settore occidentale si trovano il tempio di Afrodite e due importanti case a peristilio
Il tempio dedicato ad Afrodite, come attestano alcune iscrizioni su vasi per libagioni, è l’edificio pubblico più antico della città. A pianta tripartita con pronao, preceduto da due colonne, cella ed opistodomos, fu costruito alla metà del VI sec. a. C. su resti di capanne indigene. Venne ristrutturato nel IV sec. a. C. con l’aggiunta di un muro trasversale.
Indirizzo: Contrada Perciana – San Cipirello -Tel . 091 8577943
Orari ingresso Parco: Lunedì chiuso. Da martedì a sabato 09.30 /16.30 Domenica e festivi 09.30 /13.00 (ultimo ingresso 12.00) Ingresso gratuito.
Orari Ingresso Antiquarium Case d’Alìa: Lunedì chiuso. Da martedì a sabato 09.30/17.30 (in estate chiusura 18.30) Domenica e festivi 09.30 / 13,30
Gli orari potrebbero avere avuto dei cambiamenti a causa dell’mergenza covid, si invita a visitare il sito ufficiale: https://www2.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=94&IdSito=64
A pagamento i gruppi possono usufruire del servizio navetta (parcheggio/città antica) e guida messo a disposizione daCoop Culture : corporate.coopculture.it
Si consiglia: Visitare l’area scavi, posta a 900 metri circa con scarpe e abiti adeguati.