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La Congregazione di Sant’Alberto Carmelitano costruì, in onore del suo santo titolare e protettore, nel XVII sec., questo edificio perchè voleva allontanarsi dagli ambienti troppo “ristretti” della chiesa grande del Carmine.
La chiesetta di Sant’Alberto fu arricchita di stucchi e pitture che dopo la chiusura per la “soppressione degli ordini religiosi” e dell’ultimo dopoguerra furono depredati. Chiusa al culto, definitivamente, divenne falegnameria per qualche tempo e poi, totalmente vandalizzata cadde in abbandono.
Oggi se ne può ammirare il prospetto in Piazza Carmine che è arricchito, ancora, dall’emblema con la figura di Sant’Alberto degli Abbati, trapanese carmelitano.