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trateRiceviamo e pubblichiamo
Ritornano Le Vie dei Tesori a Palermo
dal 6 ottobre per 5 weekend
100 luoghi che aprono le porte, con numerosi inediti
Per scoprire i luoghi del secondo weekend ( 13/15 ottobre) clicca qui
Entrare nelle sconosciute Grotte dei Giganti dove si nascondevano i palermitani sotto i bombardamenti del ’43, o a San Ciro che, solitaria e misteriosa, chiunque ha visto imboccando l’autostrada. Ma anche ritornare dopo tempo nella necropoli punica o nella ex Manifattura tabacchi, scoprire le tombe degli Inquisitori nella cappella spagnola della Gancia; volare in almeno quattro modi diversi (Piper, aliante, parapendio e drone) entrare nel carcere monumentale dell’Ucciardone o nella Questura che si riempirà di bambini, nel giardino d’arte in omaggio ai caduti di mafia; incuriosirsi per gli innumerevoli aneddoti di uno storico appassionato, passare di chiesa in cappella, da un’azienda di frutti tropicali ad una visita teatralizzata. E nella vicina Carini, trovare un circuito di organi monumentali. Infatti da sabato 7 a domenica 22 ottobre, ecco anche Carini unirsi al percorso, per il terzo anno di seguito.
Terre dei Tesori
Quest’anno riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: aprono cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura. Agricoltori giovani ed evoluti veramente 10 e lode, trenta aziende visitabili all’interno del festival. E da Palermo è prevista anche una rete di pullman AutoService per raggiungere le altre città in maniera comoda e senza stress, secondo il calendario disponibile sul sito appena rinnovato www.leviedeitesori.com, già colmo di notizie, curiosità, schede per ciascuna città, vero motore dell’intero festival, da consultare anche in maniera smart tramite la app gratuita.
I luoghi inediti
I luoghi visitabili di questa nuova edizione delle Vie dei Tesori lambiscono quota 100.
Per la prima volta si entrerà nelle grotte dei giganti di san Ciro o Maredolce citate dal Fazello, dove furono ritrovate le ossa fossili di elefanti e ippopotami oggi al Museo Gemmellaro; e poco lontano, la chiesetta di San Ciro, abbandonata e restaurata più volte, immortalata da Houël nel suo Voyage pittoresque.
Si entrerà a Palazzo Sclafani, coetaneo dello Steri; nell’enorme Palazzo Ex Ministeri, dove è ancora in corso un importante restauro e si ritornerà dopo un anno anche nei sontuosi saloni di Villa Niscemi.
Riapre le porte la Manifattura Tabacchi (anni fa fecero spontaneamente da guida gli ex operai), si visita dopo tempo l’enorme necropoli punica che dai Danisinni arriva a corso Tukory.
Per la prima volta…
Saranno aperti alle visite per la prima volta in assoluto la sede della LUMSA, ex monastero delle Carmelitane in stile neogotico, e si potrà gettare uno sguardo al cantieri dell’ex Stazione Lolli; e l’IRFIS, dove si racconterà la storia economica delle piccole imprese e industrie siciliane tra documenti e arredi d’epoca.
Sarà sicuramente una sorpresa lo splendido e sontuoso Carminello della fine del ‘500, sede della Compagnia della Madonna del Carmine, oggi gestito dalla confraternita di Maria SS. del Rosario al Carminello, è un trionfo di stucchi dei Serpotta (visto che ci lavorò gran parte della famiglia).
La chiesa di Santa Teresa alla Kalsa con l’altare tappezzato interamente di lapislazzuli, ametiste, agate.
E Santa Maria della Pietà, chiesa del convento delle Domenicane, sede della Veneranda Confraternita di Santa Rosalia dei Sacchi e dei Pellegrini, nata nel 1635, che raccoglieva varberi e scarpari (barbieri e calzolai).
Nella chiesetta di Sant’Onofrio al Papireto si venera il santo che fa ritrovare cose e persone.
Vi saranno mostrate nella chiesa della Mazza le due pale d’altare di Adrian Ghenie, profondamente e violentemente contemporanee.
Scoprirete nella cappella della Guadalupe, alla chiesa della Gancia, dove sono sepolti i famosi inquisitori spagnoli, tra cui quello ucciso da Fra’ Diego La Matina, secondo il racconto di Sciascia.
E ancora…
Il Boccone del Povero nel convento medievale di San Marco, il sogno di padre Giacomo Cusmano;
il tempio razionalista della Casa del Mutilato, oggi sede della sezione penale del Giudice di Pace.
E infine, a Villa Magnisi c’è un giardino di piante officinali;
Sul tracciato di una Ruga cinquecentesca, sorge palazzo Oneto di San Lorenzo, che divenne famoso nel 1860 perché il suo proprietario, fervente patriota, lo mise a disposizione delle truppe garibaldine come ospedale militare. Vi arrivò il colonnello ungherese Lajos Tukory, braccio destro di Garibaldi, ferito ad un ginocchio nello scontro a ponte dell’Ammiraglio. Fu necessario amputare la gamba ma questo non impedì la morte di Tukory per la cancrena.
I Luoghi della Legalità
Apre le porte il giardino di Palazzo Jung, destinato a divenire la collezione d’arte en plein air del Museo del Presente. Si visitano anche quest’anno il carcere Ucciardone, la Questura, la sede monumentale della Prefettura, il Giardino della Concordia, la Camera dello Scirocco (confiscata alla mafia e recuperata) e la Casa di Padre Puglisi, il Museo della Sicilianità di Villa Adriana con una forte valenza antimafia.
Ucciardone
Esperienze
Si parte da due luoghi iconici della città, l’Ucciardone e Porta Nuova, che un vicerè trasformò in alcova e che ospitò Garibaldi; poi la Palazzina dei Quattro Pizzi di Vincenzo Florio che tanto piacque allo Zar; il sontuoso palazzo Francavilla affacciato sul Teatro Massimo (di cui si visiterà il palcoscenico scoprendo tutto ciò che avviene dietro le quinte).
L’esperienza di volo, che è un must del festival, si fa in quattro: dall’aeroporto di Boccadifalco (che si potrà visitare con due diversi percorsi, compresi i bunker e la torre di controllo), agli abituali voli in Piper si aggiungono il volo su parapendio e su motoaliante, sempre in tandem con l’istruttore; e un focus sui droni, scoprendo che non sono soltanto usati per controllare il territorio. Dal cielo al mare: ecco il waterfront visto dalla famosa Lisca Bianca, e i tour in barca tra grotte e ninfei. Se poi si vuole andare ancora più giù, a Palazzo Santamarina c’è un bunker trasformato in Spa; e saranno sold out (come al solito) in un soffio i percorsi nei qanat arabi.
e Musei – Gioiello
Andar per musei-gioiello: ecco le Stanze al Genio con la collezione da 5000 formelle di ceramica; la collezione di abiti di Raffaello Piraino; persino il Museo del Risorgimento, chiuso da troppo tempo, con una visita esclusiva del suo direttore Salvatore Savoia, che sarà anche la “voce” narrativa del Castello a Mare, a fianco dell’archeologa Elena Pizzino. A proposito di visite, Palazzo Abatellis propone un itinerario importante dedicato a Santa Rosalia. E come non affidarsi a guide appassionate: Pierfrancesco Palazzotto per il Museo Diocesano, Caterina Greco per il Salinas, che verrà “rivoltato” alla ricerca dei suoi dei e dee; e – ovviamente nell’ultimo weekend per le feste dei Morti – il “mummiologo” Dario Piombino Mascali guiderà alla cripta dei Cappuccini. Infine, tre laboratori per “mettere le mani in pasta”: con il decano dei ceramisti, Nino Parrucca; con la scuola di artigiani-artisti del vetro guidati da Calogero Zuppardo; negli atelier di cucito della Sartoria Sociale per scoprire come il riciclo può divenire etico, e a Isola delle Femmine con i Colori del Sole a imparare l’arte della serigrafia su tessuto.
MOSTRE E VISITE TEATRALIZZATE
Due le mostre inserite nel programma del festival: la grande esposizione immersiva su Banksy, in esclusiva per la Sicilia, che trasformerà Palazzo Trinacria, sede della Fondazione Pietro Barbaro, in uno spazio multimediale per scoprire il mondo dell’artista più controverso e sovversivo del momento. Inside Banksy Unauthorized Exhibition sarà un racconto di immagini, suoni e musiche, che per 35 minuti, catapulteranno nei vicoli underground di Bristol. E il lavoro che il sivigliano Miki Leal sta conducendo all’Istituto Cervantes, nel cuore della Vucciria, seguendo le suggestioni del viaggio di Goethe in Italia, e l’inventiva eclettica di Carlo Mollino.
Non teatro ma visite teatralizzate, immersioni narrative suggerite dai luoghi: a partire dai cult del festival: Stefania Blandeburgo ritornerà nella Cripta delle Repentite per trasformarsi nell’ultima cortigiana amata dal vicerè; poi al rifugio antiaereo sotto la biblioteca regionale negli stracci neri di Margheritina, la vedova del poeta Peppe Schiera; e a Villa Pottino per l’ironica e sulfurea zia Mimmi. A Palazzo Villafranca un cunto farà rivivere le nobildonne della dimora, Oria Maria Amelia “Sonia” Ortúzar Ovalle de Olivares e la figlia, la ribelle Topazia, moglie di Fosco Maraini e madre di Dacia, colei che fece rinascere la cantina Duca di Salaparuta. Da un’idea di Italia Messina, testo di Francesca Picciurro che lo reciterà con Laura Longo e Marzia Cillari. La stessa Picciurro interpreterà i versi civili e di denuncia di Roberto Trapani della Petina al Giardino della Concordia. A Villa del Pigno le visite si chiuderanno con recital classici di piano, uno diverso per ciascun weekend; al Museo delle Marionette, cinque diversi capitoli della Chanson, ma anche un Pinocchio molto molto monello. E sarà il Museo del Risorgimento ad ospitare i “fantasmi” di Garibaldi e dell’abate Vella, autore della famosa “impostura” narrata da Sciascia.
I LUOGHI DEL GUSTO
Un programma saporito, divertente, attento al territorio: dei frutti tropicali si è già detto lo scorso anno e ritornano goliardici; e così anche la birra spillata dai monaci di San Martino delle Scale e le immersioni profumate nel caffè di Morettino; sulle etichette tonde e panciute delle conserve create dalle Cuoche Combattenti si legge la loro voglia di rivalsa da abusi e prevaricazioni, ve lo racconteranno al Boccone del Povero (uno dei luoghi che quest’anno sarà da scoprire).
Un aperitivo vi farà sentire un cortigiano (o una dama) a pochi passi dalla Cattedrale lo offrirà Palazzo Asmundo. Il vino, invece, fa storia a sé: dalla secolare bottaia delle Cantine Duca di Salaparuta, al Marsala degustato tra crinoline e merletti ascoltando i racconti (e i fantasmi) dei Whitaker, a due degustazioni guidate per veri winelovers, condotte da Cantine Pellegrino e Principi di Spadafora durante Wine Sicily.
IL PROGRAMMA KIDS.
Un mini cartellone nel cartellone di sette appuntamenti per i piccoli spettatori a cui è di solito dedicato il venerdì, giorno in cui al festival sono protagoniste le scuole. Questi appuntamenti saranno invece sabato e soprattutto domenica, laboratori-gioco per sollecitare curiosità e creatività. I bambini si lanceranno sulle tracce disseminate dai mini detective Paco e Mela creati Silvia Messina e Martina Brancato per la serie di libri per bambini pubblicata da Kalòs; oppure ascolteranno le storie dei loro coetanei di un secolo fa dalla giornalista Alessia Franco che li condurrà anche con delicatezza a comprendere i morti per mafia nel mausoleo della Questura; e ancora, i laboratori di pupi del museo Pasqualino, il trekking con i genitori alla scoperta di Montepellegrino o sulle tracce di un Cappuccetto Rosso molto mediterraneo che si perde nel bosco di Ficuzza.
LE PASSEGGIATE
Condotte da botanici, urbanisti, giornalisti, storici, sono una delle anime più seguite del festival. Sono ottanta, alcune replicate più volte, tante vengono proprio richieste ogni anno dagli appassionati che si mettono sulle tracce di personaggi, stili, figure. Dai Florio nella Palermo della Belle Epoque, alla città normanna, dagli aneddoti legati ai vicoli agli spunti dati dai set. Dentro e fuori le “mura”, di giorno e di notte, all’alba e al tramonto, dalla Palermo araba, alle orme impresse dei gattopardi, cercando Goethe o cercando un fiume sotterraneo, persino adocchiando un bosco dimenticato ai margini della Conca d’Oro; cercando le periferie che faticosamente rinascono (dallo Zen allo Sperone, quartieri da rileggere in controluce); tuffandosi nella Mondello Liberty delle ville eleganti, nel Parco della Favorita che è una sorpresa. Tante passeggiate in collina, tra ruscelli e cascate, sentieri e mulattiere, per scoprire che i dintorni della città (anche in prossimità) sono straordinari. Per approfondire e prenotare: www.leviedeitesori.com.
I FUORI PORTA.
Immediate vicinanze o magari un po’ più lontano, ma ci si ritroverà immersi in una natura rigogliosa, di notte in un borgo pastello, sospesi nel vuoto tra le cime. Le esperienze fuori porta del festival a Cala Rossa a Terrasini, per miscelare sapientemente trekking e snorkeling; a Porticello in barca a vela, ma si potrà anche immergersi con i sub esperti; visitare il parco storico di Villa Filangeri a Santa Flavia, o inerpicarsi a Pizzo Cannita dove fu scoperto un “giacimento” di ossa di ippopotami, elefanti e leoni oggi esposti al Gemmellaro; o, bussola alla mano, vi spiegheranno come NON perdersi a Monte Catalfano; nervi d’acciaio serviranno per la zipline tra le valli delle Madonie, appesi a una teleferica. Nel colorato mondo fantastico di Borgo Parrini si andrà di sera guidati dal suo ideatore Giuseppe Gaglio.