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Indirizzo : Via dei Benedettini, 18 – Palermo
Visite: da lunedì a sabato dalle ore 09.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30) Domenica e festivi dalle ore 09.00 alle ore 13.30 (ultimo ingresso 13.00).
Ticket.
A pochi passi dal Palazzo Reale si trova uno dei più importanti e caratteristici monumenti della città, San Giovanni degli Eremiti. Fu innalzato tra il 1130 e il 1148 per volontà di Ruggero II nel luogo dove un tempo sorgeva un antico convento, e durante la dominazione araba, una moschea. Infatti il complesso monastico e la chiesa si ergono sulle strutture di un precedente edificio fondato, secondo la tradizione, nel VI secolo, da San Gregorio Magno e dedicato a Santo Ermete, dalla cui storpiatura deriverebbe il titolo degli Eremiti.
Questo complesso conventuale fu progettato secondo i canoni islamico-bizantini del tempo (parallelogrammi geometrici che rappresentano la Terra, sormontati da cupole che rappresentano il Cielo) e comprendeva la Sala del Capitolo, un dormitorio, un refettorio, un cimitero, la Chiesa di san Giovanni e il chiostro, quest’ ultimo conserva ancora larea di tranquilla sacralità. Esso appare compatto e spoglio immerso in una vegetazione esotica. Delloriginario complesso non rimane che la Chiesa, il chiostro e pochi resti del Monastero. Orientata verso est, la chiesa è ad un’ unica navata, risultato dallaccostamento di due corpi cubiformi, separati da alti archi ogivali e coperti ciascuno da una cupola, retta da pennacchi angolari. Il transetto formato da altri tre elementi cupolati più piccoli si innesta al corpo centrale della navata formando una T (pianta a croce commissa). Allesterno linsieme risulta molto vivace per via delle 5 cupole coperte dallintonaco rossiccio. Il campanile si trova ad ovest del transetto con tre ordini di finestre. Le pareti laterali della chiesa hanno finestre ogivali che originariamente dovevano avere transenne di gesso arabescate.
Le strutture a base quadrata hanno nicchie in ciascun angolo a sostegno delle cupole e rimangono lunico decoro rimasto sulle originarie pareti dipinte.
Alla fine dell800 si iniziò un lungo periodo di restauro ad opera di G. Patricolo e F. Valenti che portò alla luce, a destra del transetto della chiesa, un più antico edificio islamico, con una sala rettangolare, un portico e un cortile scoperto. In epoca normanna la sala ai tempi di re Ruggero può essere stata usata come luogo di culto, il che è testimoniato da due affreschi medievali di data incerta (La Madonna in trono tra S. Giovanni benedicente e S. Giacomo o Ermete).
Vero centro della vita benedettina era il chiostro che ancora sopravvive in tutta la sua eleganza, con le candide e snelle colonnine appaiate con arcate gotiche a sesto acuto e il romantico pozzo al centro. Splendido il giardino lussureggiante ricco di alberi di agrumi, nespole, alloro che danno la sensazione di essere in un oasi di pace nel cuore della vivace Palermo.