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Ritratto dignoto dà voce ad una personale e originale interpretazione dellartista sul suo essere nel mondo e rappresentarlo, come in un gioco di scatole cinesi, attraverso altre rappresentazioni di mondo: le pagine dei quotidiani.
La carta dei giornali è, infatti, la materia principale della sue opere, arrotolata in strisce, stratificate e poste in relazione al fondo della tela e alle pennellate di colore che spesso ne contornano la spazialità.
Come afferma Franco Lo Piparo, nel testo critico presente nel catalogo della mostra: Le rappresentazioni artistiche di Leto sono costruite con la materialità di altri pezzi di mondo che sono essi stessi immagini del mondo.
La scelta stessa del titolo allude alla rappresentazione di ciò che si ignora o non si può vedere. Come afferma Lo Piparo: Tutta larte religiosa e sacra altro non è che la rappresentazione dellinvisibile. Si può dire di più, tutta larte figurativa è un mostrare ciò che non si vede. Anche larte cosiddetta realistica. Per il semplice fatto che in unimmagine cè sempre unidea. Unimmagine, qualunque essa sia, ha in sé un discorso o, ancora meglio, una molteplicità di discorsi possibili. Capire unimmagine equivale a spiegarne il senso con parole. Unimmagine conterrà tanti sensi quanti sono i discorsi possibili che la spiegano. Questo vale in special modo per le opere qui raccolte. Loggetto rappresentato è altamente filosofico e (meta)fisico: la intelaiatura fondamentale delluniverso. Il tempo, la materia, la forma, lenergia, lorigine delluniverso. In poche parole, Dio nella versione della scienza contemporanea.
La materia prima di qualsiasi interpretazione possibile, al di là di ogni significato e significante, è dunque protagonista in questa mostra.
Le opere, quadri e installazioni, si dispiegano nello spazio espositivo declinando quei concetti che stanno alla base del lavoro di Giovanni Leto tempo, spazio, forma; materia, energia; memoria, oggetto, segno ma sempre attraverso luso delle carte e delle stoffe arrotolate e fittamente addossate le une alle altre, secondo una pratica artistica, adottata a partire dagli anni ottanta nella serie Orizzonti, divenuta cifra stilistica dellartista. Tale pratica si evolve negli anni successivi in concrezioni che lievitano e crescono, delineandosi sempre più come oggetti tattili di rinnovata spazialità, oppure iniziano a sfaldarsi, lasciando il posto alla materia pittorica.
Giovanni Leto nasce a Monreale (Palermo) nel 1946. Frequenta a Palermo Decorazione Pittorica allIstituto Statale dArte e Pittura allAccademia di Belle Arti. La sua ricerca pittorica si è sempre fondata su un acuto interesse per i materiali, collocandosi dapprima in ambito informale, poi approfondendo la valenza tattile dei vari materiali impiegati. A partire dagli anni ottanta protagonisti nelle sue opere sono prevalentemente i fogli di giornale attorcigliati manualmente e stratificati sulla superficie della tela. Nel decennio successivo la sua ricerca si concentra sulla creazione di una differente semantica, volta a coniugare fisicità e spazio, cosicché lopera lascia la parete e si manifesta nella sua totale tridimensionalità. A questi anni appartengono opere de Il corpo a corpo con lo spazio della pittura reificata esposte nella mostra personale a Bagheria, presso la Galleria Ezio Pagano. Seguono una serie di installazioni cartacee ed opere ambientali, tra le quali Made in Italy (2011) esposta alla 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia, iniziativa speciale per il 150° Anniversario dellUnità dItalia. La produzione artistica degli ultimi anni è composta da lavori in cui la carta attortigliata cede lo spazio ad ampie campiture di colore e ad installazioni più oggettuali, come Corpus temporis: una serie di involucri cartacei che pendono dal soffitto sorretti a mezzaria da fili di nylon, sospese nel tempo e nello spazio. Il corpo in balia del tempo: le informazioni contenute nei fogli di giornale si consumano, sbiadiscono parole, eventi e concetti che assumono la valenza dellOltre; presenze scarne, spoglie di significati, corpi divenuti prima scheletri e poi polvere che lo spazio assorbe e disperde.
Giovanni Leto Ritratto dignoto
Palermo > Palazzo Riso Museo regionale dArte Contemporanea > dal 05 Dicembre 2019 al 05 Febbraio 2020
Palermo > Palazzo Riso Museo regionale dArte Contemporanea > dal 05 Dicembre 2019 al 05 Febbraio 2020
- INFO MOSTRA
Giovanni Leto
Ritratto dignoto
5.12.2019 5.12.2020
Ritratto dignoto
5.12.2019 5.12.2020
Testo di Franco Lo Piparo
Inaugurazione 5 dicembre 2019 ore 17:30
Museo Regionale dArte Moderna e Contemporanea di Palermo
Cappella dellIncoronata, Palermo
Via Incoronazione, 11
Cappella dellIncoronata, Palermo
Via Incoronazione, 11
da lunedì a venerdì ore 9:30 13:00
chiuso sabato, domenica e festivi
Ingresso gratuito
chiuso sabato, domenica e festivi
Ingresso gratuito
- Info:
Rosaria Raffaele Addamo
+39091.320532 +393357957040
urp.museo.riso.bci@regione.sicilia.it
museo.arte.riso@regione.sicilia.it
+39091.320532 +393357957040
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museo.arte.riso@regione.sicilia.it
- Sito web:
https://www.museoartecontemporanea.it
Realizzazione e aggiornamento
Lorenzo Calì | lorenzo.cali@regione.sicilia.it
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