Read Italiano version
Il 4 Aprile 1866, ricorrendo il sesto anniversario della rivolta della Gancia, in cui alcuni generosi palermitani, con grande ardimento insorsero contro i Borbone al grido di “Viva l’Italia e Vittorio Emanuele II”, per ricongiungere la Sicilia intera alla grande patria italiana, il Municipio volle che in quel giorno di solenne commemorazione fosse eretto un monumento dedicato ai Martiri della Libertà.
Pertanto un alto e nudo obelisco non monolitico, decorato nei suoi quattro prospetti da corone di alloro, fu costruito su progetto dell’Arch. G.F.Battista Basile nella zona centrale dell’ex Piano di Santa Teresa (denominato Piazza Indipendenza dopo la proclamazione del Regno d’Italia il 17 marzo 1861).
Il significativo monumento, edificato per attestare come sia fecondo il sangue sparso per la Patria, sorse nel luogo in cui esisteva un tempo una scenografica fontana, ivi trasferita nel 1844 dal Foro Borbonico (attuale Foro Umberto I) e poi, tolta nel 1860 per volere del sindaco Antonio Starrabba di Rudinì.
Sui quattro lati del piedistallo, su cui poggia l’obelisco, si trovano quattro epigrafi che così recitano: “Non abbia l’Italia altri martiri, se non Caduti nelle patrie battaglie” ; “Ai generosi la prigionia fu reggia, il patibolo un trono”; “Palermo, nel 4 aprile 1866, ai martiri dell’indipendenza italiana”; “Ai troni infranti, alle spezzate catene, sopravviva il ricordo dei martiri”.