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In via Alloro, proprio di fronte la Chiesa di Santa Maria dellItria dei Cocchieri, fondata nel 1611, è stato impiantato un giardino con piante mediterranee, per ricordare,soprattutto l’alloro estinto.
Larea su cui è stato realizzato questo murato giardino era occupata dal settecentesco palazzo di proprietà della nobildonna Francesca Fulci. Alla morte di questa, con atto del 30 aprile 1796, il palazzo fu concesso in “enfiteusi perpetua” al Cav. Giuseppe Grimaldi.
A causa dei danni arrecati alledificio dal terremoto del 1823, la I.ll.a Donna Anna Maria Grimaldi e Caraffa, vedova del fu Giuseppe Grimaldi e figlia di Don Ignazio, per ripari necessari nel tenimento di case dalla medesima possesso, sito nella strada dellAlloro dirimpetto la Chiesa de Cocchieri, danneggiato pellaccaduto tremuoto nel giorno cinque marzo ( .), vendeva allaromataio Alessandro DAngrito due botteghe del palazzo esistenti nella strada dellAlloro ( .) segnate di numero novantuno e novantadue site una a cantonera del vicolo di Santo Borromeo (attuale vicolo San Carlo) e laltro laterale allentrata della casa.
Altre vendite si resero necessarie nei decenni successivi.
Nel 1854 il palazzo risultava suddiviso tra diversi proprietari: il piano nobile apparteneva a Salvatore Savona, mentre il secondo piano era in possesso di Domenico Conte.
Prima della distruzione a causa dei bombardamenti che colpirono Palermo nel 1843, ledificio era conosciuto come Palazzo Graco.