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La Compagnia di Sant’Orsola, che si occupava di pregare per le anime purganti e di seppellire i morti del quartiere Albergheria, scelse come propria primitiva sede una cappella nella Chiesa dei Santi Quaranta Martiri al Casalotto. La Compagnia era detta “dei Negri” per l’abitino di questo colore che i confrati indossavano durante le processioni.
La questua per fare celebrare tante messe per il suffragio dei cari defunti produsse alla Compagnia ingenti somme che suscitarono l’invidia e una lunga diatriba con l’unione dei “Miseremini” di San Matteo. La querelle durata per diversi anni e con diverse denunce e sentenze si appianò quando fu emessa una sentenza favorevole per le due confraternite: potevano questuare, ma, in tempi diversi.
Nel 1662 la chiesa potè ritenersi compiuta nelle sue strutture e fu abbellita negli anni successivi da pittori e stuccatori.Sulla facciata di impianto rinascimentale si innestano elementi decorativi barocchi. Suddivisa in due ordini da una cornice orizzontale, essa si presenta più movimentata nel secondo ordine in cui si trovano due loggette,una delle quali sormontata da un campanile. I decori della facciata che rappresentano anime purganti, teschi, etc. sono stati eseguiti su espresso desiderio e in correlazione con le funzioni della Compagnia. L’interno ha unica navata con le cappelle intercomunicanti. nella volta è stata dipinta la “Gloria di Sant’Orsola” tra due medaglioni con la “Fede” e la “Carità” da Gaspare Serenario nel 1772.Nelle pareti e nelle cappelle laterali vi sono diverse pitture della Scuola del Novelli ed in particolare troneggia nella cappella di mezzo “Il martirio di Sant’Orsola” di Pietro Novelli del 1637. Di particolare rilievo le due cappelle vicino all’abside, decorate con pregevoli stucchi di Giacomo Serpotta del 1692. Notevoli anche le tele sugli altari (“San Girolamo” dello Zoppo di Gangi) e una scultura lignea pregevole con i Santi Cosma e Damiano.
Sull’altare maggiore in marmi policromi, un crocifisso ligneo settecentesco ed una “Deposizione” di G. Patania” (sec.XIX); a lati “la piscina probatica e “la discesa di Cristo nel limbo” di A: Manno (1775); nella volta “Assunzione della Vergine” di Gaspare Serenario.Nella sacristia è la famosa tela di Pietro Novelli:”Madonna con Salvator Mundi”.
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