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I “vistiamara” di Geraci Siculo ( i pastori), da secoli, la terza domenica di luglio fanno festa in onore del SS. Sacramento. Di solito, si espone il SS.Sacramento e si assiste alla solenne celebrazione eucaristica nella Chiesa Madre di Geraci. Tutti i rappresentanti maschili della categoria con la torcia in mano, in prima fila, svolgono la loro devozione tra processioni e cori, ma all’interno della Chiesa. Ogni sette anni, però, quando è possibile per motivi finanziari, si svolge la “cavalcata dei vistiamara”, una sorta di corteo con le cavalcature che dopo il vespro si sciorina per le strade del centro storico di Geraci. I pastori su giumente bardate in modo variopinto, con l’abito classico della festa: giacca, gilet, e pantaloni a ginocchio di velluto nero e liscio, camicia bianca e fiocchetto per cravatta, berretto con “fiocco pendente”, fazzoletto al collo e gambali di orbace. Ciascun cavaliere reca un dono particolare, il cosidetto “chirchiu”, che in realtà è una grande conocchia i cui vimini sono tutti foderati di merletto bianco e a cui sono appesi “cavadduzzi” e “palummeddi” di caciocavallo. Oltre al caciocavallo modellato da mani abilissime, il pastore porta in mano suppellettili sacre e paramenti sacerdotali che serviranno per le funzioni religiose. Durante il percorso vi sono delle soste dove i bambini, anch’essi in abito tradizionale, intonano inni contenenti parole chiave sul significato della festa. A Geraci, ogni sette anni, “…il pio pastore, riede a noi dalla montagna, e col pristino fervore, adorando ognor ti viene”.