Geraci Siculo

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altitudine: 1.077 m
abitanti: 2.000

Da alcune notizie orali provenienti da varie fonti e da alcuni indizi presenti nel territorio, sembra che il nostro centro sia stato abitato in epoca preistorica. Gli oggetti rinvenuti nel territorio oggi esposti nel Museo Minà Palumbo di Castelbuono e nel Museo Archeologico di Palermo risalgono al periodo “Eneolitico” cioè a quel periodo che indica gli aspetti culturali delle genti preistoriche già in possesso dei metalli: il rame per le armi e gli arnesi, l’oro per gli ornamenti.
Intorno al 550 a.C. i greci sicilioti si insediarono nelle Madonie e probabilmente il nome di Geraci deriva dal greco “Jerax” (avvoltoio). Già nel 241 a.C. Geraci era un fiorente Borgo.
La città subì la dominazione bizantina e poi normanna. Notizie certe si hanno dall’840, la data che indica la conquista saracena della Sicilia. Da Geraci gli arabi controllavano i Paesi e le valli che dal mare conducevano verso l’interno. Diventò così uno dei più importanti avamposti delle Madonie.
Sotto i normanni venne ceduta da Ruggero I a Serlone suo nipote divenendo Contea (1063). Durante la conquista normanna Geraci assume un importante ruolo strategico-militare e diventa uno dei capisaldi della nuova feudalità del “Regnum Siciliae”.
Pervenne, dopo alterne vicende ai Ventimiglia (1252) e divenne capitale della Contea, giungendo ad amministrare la giustizia e a coniare monete proprie. (secolo XIII – XVII). Uno Stato nello Stato. La potenza del casato fu tale che il suo signore venne nominato “Primo Conte d’Italia per la grazia di Dio e Marchese di Sicilia. Nel 1266 Geraci fu dominata dagli Angioini. Durante la guerra del vespro il Conte di Geraci guidò la rivolta del partito “svevo” contro Carlo D’Angiò. Nel 1430 Alfonzo D’Aragona diede ai Ventimiglia il “diritto di piena giurisdizione penale” e il “diritto di merum et mistum imperium”. Nel 1438 Geraci divenne Marchesato.
Quando Giovanni I Ventimiglia trasferì la capitale a Castelbuono (1419), Geraci continuò ad essere il centro politico ed economico dei Ventimiglia sino al definitivo declino che avvenne nel XVII secolo.
La grande mole del Castello dei Ventimiglia garantiva una valida difesa dagli attacchi esterni. Infatti è da lì che parte il primo nucleo abitativo. Il secondo insediamento si formò nei pressi della Torre di Engelmaro (Piazza S. Antonino). Resta inalterato l’antico impianto del tessuto urbano con strade strette, vicoli e cortili.