Teatri pirotecnici nella Palermo del Settecento

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“Sciabecchi,galee, galeotte e altre navi erano tutte disposte all’intorno, formando una specie di anfiteatro sul mare col palazzo nel centro. Le navi iniziarono lo spettacolo scaricando tutte le artiglierie di bordo, e il rombo, riecheggiato dai monti, produsse un effetto grandioso. Lanciarono quindi dei razzi e delle bombe speciali che spesso scoppiavano sott’acqua. La sparatoria durò per una mezz’ora, quando tutt’a un tratto l’intero palazzo s’illuminò e a questo segnale le navi smisero. Tutto avvenne come per incanto, perché le luci si erano accese in un baleno, senza che si fosse visto intervenire nessuno. Contemporaneamente le fontane che figuravano nello spiazzo davanti al palazzo cominciarono a buttare fiamme, ad imitazione di alcuni dei grandi giochi d’acqua di Versailles e Marly. Appena si spensero, lo spiazzo si trasformò in un gran giardino, adorno di palme fiammeggianti, alternate con alberi d’arancio, vasi di fiori, anfore ed altri ornamenti. Quando anche questi si spensero, cessò pure l’illuminazione del palazzo; e la facciata si scompose in una quantità di soli, stelle e girandole che in breve tempo la ridussero in cenere”.
“Tutto sembrava finito, quando dal mucchio di macerie balzarono su con un’enorme esplosione duemila e più razzi, bombe, tracchi, botte e castagnole e il cielo ne fu pieno. Ricadendo in basso provocarono dei grossi guai ai vestiti della povera gente che non era al coperto, ma furono un vero divertimento per la nobiltà che invece al coperto era”.