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“…arrivando alla Zisa noi troviamo un largo e quadrato edificio costruito con pietre a ricorsi regolari uniti da un piccolo strato di malta. All’esterno non vi sono finestre originali …. Intorno alla sommità è un parapetto di pietre larghe collocate orizzontalmente, nelle quali vi è scolpita una iscrizione a caratteri cufici. Questo edificio è ancora inabitabile, ed ha subìto così profonde alterazioni per esser resa una moderna abitazione che niente di orginale può esser visto all’interno eccettuato un frammento di un’araba honeycomb (muqarnas) a nido d’ape nell’angolo di uno dei soffitti. Ma la grande curiosità di questo palazzo è una sala d’ingresso nel piano terreno che è in buone condizioni, ed è un esatto ritratto dei ritrovi lussuosi…. universalmente noti dei paesi arabi… Questa sala è importante perchè vi si trovano sintetizzati i due diversi stili arabo e normanno…..le muqarnas arabe e le iscrizioni cufiche con la fontana, le fasce musive come la sala di Ruggero nella torre Joaria e le fasce parietali sembrano uguali a quelle di Monreale…. il pavimento e le piastrelle del lambrì tipicamente arabe. Le aggiunte normanne sono piccoli pilastri e i mosaici nei tondi, le colonnine inserite negli angoli e a tratti lungo i muri hanno capitelli a fogliami con animali intramezzati, ma la fascia verticale del mosaico che va intorno ai muri è una ripetizione di alcuni originali fiori arabi nei loro caratteri, altri copie di disegni saraceni… “.