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“…. Avanti le tre porte nella facciata della chiesa è un portico ultimamente ridotto allo stile architettonico greco-siculo, sostenuto da quattro colonne tozze di pietra con architrave retto. Sopra di esso è una loggia, dalla quale il Sovrano, o il suo rappresentante nel giorno del Corpus Domini vede la processione. La chiesa è di architettura gotica. Entrando, si vede sopra la porta maggiore uno spazioso palco… la Tribuna maggiore, ossia il cappellone, è ornata di sedici colonnette, e dentro di essa era collocato l’altare maggiore di marmi di diversi colori. Vi è nel cappellone il coro….. La maggior antichità delle fabbriche di questa chiesa si vede nell’esterno giacchè l’interno è stato più volte rimodernato: lo fu la prima volta al tempo del Cardinal Doria – (1492) – indi nel tempo del serenissimo Don Giovanni d’Austria – (1572) – , ambidue commendatori, indi nei 1729 da Don Giovanni Branciforti e finalmente nel principio del secolo XIX da S. A. il Principe Leopoldo. Le croci delle mura non sono quelle della consagrazione ma modernamente rifatte…. contiguo al fianco della Magione è un cortile lungo passi 18 e largo 72 e nella sua lunghezza ha quattordici archi da una parte e tredici dall’altra, e nella larghezza ne ha otto da una parte e altrettanti dall’altra. Gli archi sono appoggiati a colonnette binate di marmo, benchè alcune ricoperte di calce e di pietra per meglio sostenere la mole dell’edificio che lo sovrasta. Qui era l’abitazione dei Teutonici, lo spedale il refettorio e altre officine…”