Scillato

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Cenni Storici

E’ definita villa giardino, porta del Parco delle Madonie. Sicuramente il centro è sorto per la presenza delle sorgive di acqua e l’ubertosità del luogo. Ai piedi del monte Fanusi a 225 m.l.m. si sviluppa, su un clivo il centro urbano circondato da un manto di giardini, frutteti e uliveti. Sulle origini si sono avanzate diverse ipotesi: Alcuni sostengono che il centro sia stato fondato da una colonia di Ateniesi e che venne denominata “ Scillezia” o “ Scilluzia”, dal nome della Dea Minerva ai tempi della dominazione greca-romana. Le notizie storiche partono dal 1156, da una donazione fatta da Adelasia, nipote del Conte Ruggiero, alla Diocesi di Cefalù, di un mulino denominato Fundua, nel borgo rurale “Apud Xillatum” oggi Scillato. Nel 300 fa parte integrante della Contea di Sclafani e ne segue le sorti sino al 1600 con i Moncada Aragona che risultano essere Signori di Scillato. Lo sviluppo urbanistico di Scillato, si configura, a modo di cerchi, nell’insieme di manufatti edilizi vecchi e nuovi costruiti bifronte, racchiudendo all’interno oasi di verde costituite di giardini di arancio e frutteti.

IL Santuario

La Chiesa è sorta intorno al 1500, quando il territorio di Scillato apparteneva ai Reali di Spagna con la Contea di Sclafani. E’ stata costruita a navata unica con la volta a botte ed elevata dal suolo della Piazza con una scalinata di 5 gradini in pietra. Il Presbiterio e la navata sono stati adornati con stucchi, finemente realizzati. Nell’altare maggiore il simulacro della Madonna della Catena, opera in marmo bianco realizzata intorno al 1570 dal fratelli scultori Gagini. La statua, con la mano destra regge una melagrana aperta ed una catena. Il Bambino Gesù, seduto sul braccio sinistro della Madre, poggia la mano destra sulla melagrana e con la sinistra regge un libro aperto. Nel 2000 S.E. il Vescovo, accogliendo l’istanza del Parroco e della Comunità, ha decretato l’elevazione canonica della chiesa parrocchiale alla dignità di “Santuario Maria SS della Catena”.

I Mulini

I Mulini sono stati costruiti sui canali di scarico delle sorgive Agnello e Golfone utilizzando l’energia dell’acqua . Essa veniva incanalata per mezzo di un torrione a forma prismatica ospitante all’interno una condotta forzata di circa un metro e che finiva con un foro di quindici centimetri circa, da cui l’acqua fuoriusciva con forza sulle palette di una ruota dentata che la metteva in movimento. Mediante un albero di trasmissione verticale veniva trasmesso il movimento rotatorio alla macina di pietra. Dal tempo dei Normanni, e forse anche prima, si contavano 13 mulini e due Gualchiere o “Paraturi”. Di questa attività dei Mulini sono rimasti i manufatti architettonici, alcuni recentemente restaurati, avvalorando l’ipotesi che quest’area ha rappresentato nei corso dei secoli, un fulcro molto attivo nell’attività commerciale. Alcuni di essi hanno perfettamente funzionato sino agli anni 50. L’evento della energia elettrica, che aziona i motori, ha poi sostituito l’energia idraulica.

Le Sorgenti

I Monti Fanusi, Castellaro, Cozzo di Castellazzo, Balata di Caltavuturo, Cozzo Vituro, Monte dei Cervi, Cozzo Morto e Piano della Madonna, costituiscono il bacino imbrifero delle sorgenti di Scillato. La superficie interessata è di 30 Km. quadrati circa ed in queste zone non si presentano corsi d’acqua superficiali. Le acque vengono, infatti, raccolte da depressioni a imbuto, chiamate doline e convogliate in cavità sotterranea, dove scorrono come veri e propri fiumi. Tutto ciò avviene per la presenza delle rocce calcaree,costituite soprattutto da Carbonato di Calcio, formatesi a partire dal periodo Triassico. Questo composto chimico reagendo con l’acqua ricca di anidride carbonica si trasforma e si infiltra nel sottosuolo sciogliendo le rocce, scavando ampie cavità formando caverne, grotte, pozzi e cunicoli. La reazione del calcare è reversibile. Cosi come può scavare può anche depositarsi dando origine a formazioni di stalattiti e stalagmiti. L’insieme di questi fenomeni danno luogo al Carsismo, che prende il nome dalla Regione del Friuli Venezia Giulia, la zona che va dal Carso alla Slovenia . La cattura delle acque piovane e lo scioglimento delle nevi da parte del sistema sotterraneo di drenaggio affiora a quota 376,68 metri s.l.m., a monte del centro urbano di Scillato, in contrada Sorgive, dando luogo alle sorgenti Agnello, Bosco e Golfone. Si ritiene, comunque, che il bacino imbrifero del gruppo dei monti citati, non è il solo tributario delle sorgenti di Scillato, ma anche di altre sorgenti in zone di Collesano e Polizzi Generosa. Le acque sono state convogliate mediante cunicoli e gallerie attraverso il perforamento della montagna, ad un livello più basso di quello di affioramento perchè si potesse aumentarne la capacità, ed allacciate ad un edificio di presa o botte di riunione dove ha inizio la condotta idrica per Palermo che costituisce l’acquedotto. La portata delle acque recentemente si è ridotta a causa delle scarse piogge. La media degli ultimi anni è di 460 litri/secondo, ma nelle stagioni invernali rigide e piovose e in primavera si hanno avuto portate medie oltre i 1000 litri/secondo. Le acque sono molte fresche, la temperatura è intorno a 12 gradi centigradi.

fonte: sitocomune