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PALAZZO MONCADA – Edificato verso la metà del XVIII secolo dai Principi Larderia, si trova prospiciente largo Roma. L’elegante prospetto in pietra locale è scandito da cinque balconi con mensole in ferro battuto e sormontati da cornici aggettanti modanati in cotto. La costruzione si sviluppa su due livelli, quello inferiore, in origine adibito a magazzini e a stalle, mentre quello superiore costituisce il piano nobile. La copertura ospita una graziosa loggia finestrata che termina con il terrazzo. L’ingresso principale introduce ad un ampio scalone interno abbellito da quattro nicchie. L’affresco che sul soffitto riproduce la figura di un centauro circondato da simboli araldici, probabilmente risale alla fine del XVIII secolo. Le dieci sale del piano nobile vennero dipinte ed in parte restaurate dal pittore Ettore Vacca nel 1880, il quale si ispirò ai paesaggi esotici dell’Oriente. Eleganti e raffinati sono gli affreschi della volta del salone principale denominato “Salone delle arti”: finte cornici in stucco e conchiglie su cui siedono festosi putti recanti i simboli delle arti. Al centro un “trompe d’oeil”, un’elegante musa spicca nel cielo svolazzante tra fiori putti e amorini. Degno di nota è il pavimento alla veneziana costituito da tessere provenienti dalle cave di Roccapalumba.
LAVATOI PUBBLICI
Uno dei lavatoi in pietra inserito nel contesto naturale di contrada Pizzuta è stato costruito a più riprese tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800. Posto sotto il vincolo della Sovrintendenza poiché di notevole interesse etno-antropologico, veniva utilizzato principalmente per la lavorazione della lana ed anche per altri usi domestici. E’ attiguo e forse pertinente, ad una masseria fortificata. L’altro è ubicato nel centro abitato della frazione di Regalgioffoli ed è probabilmente molto più antico poiché coevo all’abbeveratoio del ‘500 non più esistente.
ABBEVERATOIO “Cannoli”
L’abbeveratoio in pietra con l’annessa fontana, fu voluta dall’Amministrazione civica ed inaugurata nell’ottobre 1897, per portare l’acqua potabile nel centro abitato. I lavori di costruzione furono progettati ed eseguiti sotto la direzione dell’ing. Emanuele Mazzola che si avvalse di maestri scalpellini locali.
MURO MONUMENTALE
Realizzato nel 1992 per commemorare l’impresa garibaldina in Sicilia, si qualifica come un ottimo esempio di intervento artistico-culturale nell’arredo urbano del centro abitato. Il monumento ospita tre murales, opera del pittore Nunzio Spitaleri: uno ritrae Giuseppe Garibaldi su un destriero bianco, l’altro riproduce la scena dell’arruolamento dei garibaldini roccapalumbesi che parteciparono poi alle battaglie di Gibilrossa e di Palermo e l’ultimo la pergamena con l’elenco dei nominativi degli ottanta garibaldini di Roccapalumba.
MONUMENTO AI CADUTI
Opera dello scultore toscano Manfredo Cuturi, il monumento è stato realizzato nel 1923 con il marmo proveniente delle cave di Carrara ma venne inaugurato tre anni dopo. Dalle forme di un obelisco, esso poggia su un’alta base a gradoni ed è decorato da un aquila con le ali spiegate, un spada ed una corona di alloro. All’apice è collocata un’altra aquila in bronzo.
CHIESA DEL ROSARIO
Sorge nella frazione di Regalgioffoli, antico casale musulmano, e venne edificata nel 1819 per volontà del barone Giacomo Giorlando Lo squiglio. La piccola chiesa, semplice nello stile, è ad una sola navata e conserva nella nicchia che sovrasta l’altare maggiore, il prezioso gruppo ligneo policromo della Vergine del Rosario e San Domenico della prima metà dell’800.
M.A.I.F (Museo di Archeologia Industriale Ferroviaria)
E’ ubicato nei locali dell’ex Capo stazione, presso la Stazione Ferroviaria di Roccapalumba. Il museo custodisce parte delle raccolte costituite dagli antichi attrezzi da lavoro e congegni meccanici in dotazione alle ferrovie. Di particolare interesse storico-scientifico, l’esposizione di fotografie e di profili plano-altimetrici delle linee ferroviarie collegate allo snodo di Roccapalumba.