Tradizioni

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Si incomincia il 19 Marzo con la prima delle due importanti ricorrenze dedicate al Patrono San Giuseppe con messa suffragio, sfilate per le vie del paese della locale Banda musicale e soprattutto con la preparazione dei cosiddetti “Altari di San Giuseppe”consistenti in lauti banchetti originariamente preparati per i poveri, da devoti e fedeli, come ringraziamento al Patrono per la grazia ricevuta. Tali banchetti prevedono la preparazione di piatti e specialità locali come la pasta con le sarde, cannoli, cassateddi, nonché dei “cucciddati”, particolare varietà di pane che viene benedetto e distribuito ai poveri.
 
Si continua nella seconda settimana di Agosto in cui si celebra la seconda festa dedicata al Patrono che ha il suo momento più significativo nelle “Finzioni”, sacra rappresentazione tratta dai Vangeli Apocrifi, che rievoca il ritorno della Sacra Famiglia dall’Egitto; attaccata dai briganti vi latri”, viene liberata da un angelo e successivamente riceve ospitalità e ristoro da un ricco possidente “l’ammitaturi”. Gli interpreti, sfarzosamente abbigliali e scelti fra gli abitanti, danno vita ad una evocativa rappresentazione un tempo diffusa in tutta la Valle del Belice ed ora eseguita solo a Roccamena, che si ripete annualmente da tempo immemorabile. Particolarmente suggestiva e molto seguita è la “Pigghiata di li Santi”, corteo festoso che si snoda lungo le vie del paese accompagnando gli interpreti della rappresentazione fino al palco allestito nella centralissima piazza.
 
Ma l’estate a Roccamena è anche Sagra del Melone, una festa laica nata con l’intento di promuovere questo tipico prodotto locale che, nell’ultima settimana di Agosto e nell’ambito di un corposo programma di manifestazioni culturali e di svago che rappresentano il momento più significativo dì aggregazione sociale fra i suoi abitanti ed i visitatori, si conclude con l’immancabile abbuffata di prodotti tipici e di “muluni”.