![san francesco saverio di mario spina](https://turismo.cittametropolitana.pa.it/wp-content/uploads/sites/3/2024/04/san-francesco-saverio-di-mario-spina.jpg)
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Foto di Mario Spina
Costruita su commissione dei Gesuiti nel 1684 e su disegno del gesuita fra’ Angelo Italia, venne ultimata nel 1711 quando fu consacrata al culto.
Il monumento si ispira all’architettura romana del Borromini tanto nella concezione generale della pianta e dell’alzato, quanto per le bizzarrie dei particolari architettonici.
L’esterno ha una cupola centrale che sovrasta quattro cupole minori e un campanile; la facciata si sviluppa longitudinalmente, in modo uniforme nel primo ordine. Nel secondo ordine i due campanili ( di cui uno non terminato)e il corpo centrale di moderata altezza rendono molto armoniosa la facciata. Si accede all’interno tramite 7 gradini come 7 furono i giorni che Dio impiegò per creare il mondo e l’uomo.
La pianta è a croce “greca”; le quattro cappelle angolari di forma esagonale sono circondate da colonne; tutto ciò da luogo ad uno spazio centrale ottagonale sovrastato da una cupola sorretta dalle colonne e dagli archi che delimitano le cappelle.
Si crea, così, uno spazio interno riccamente articolato a cui si unisce una leggiadra decorazione in marmi mischi realizzata tra il XVII e XVIII sec., tra gli altri dal marmoraro T. M. Sciacca.
Tutta la chiesa è ricoperta in ogni parte da affreschi, molto vividi, che raccontano gli infiniti aneddoti della vita del missionario San Francesco Saverio.
Nella chiesa è conservata un’immagine di “San Calcedonio”, opera di G. Serenario proveniente dalla diruta chiesa del SS. Crocefisso all’Albergheria, che qui ha trovato una nuova vita liturgico-devozionale; una meravigliosa “Santa Rosalia” del XVII secolo opera di anonimo.
Una statua meravigliosa, opera del trapanese Antonio Rallo, raffigurante San Michele arcangelo è conservata in una delle cappelle angolari ed è molto venerata dai fedeli.
Sempre all’esterno, la torre campanaria, della stessa architettura della chiesa ha un orologio oggi non funzionante.
In un angolo, all’esterno della chiesa, è stata posta una lapide marmorea che ammonisce i cittadini che conferivano la spazzatura in orari non consoni, ai quali, come pena corporale, venivano inflitte delle scudisciate. Questa pietra, unica nel suo genere andrebbe con attenzione conservata nei secoli.
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