Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago

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Insieme alla Real Tenuta della Favorita di Palermo, questa grande area protetta deve la conservazione dei propri valori naturalistici all’antica funzione di riserva di caccia borbonica, nel XIX secolo, ed alla successiva immediata acquisizione al demanio forestale.
Alla passione venatoria di Ferdinando di Borbone si deve anche la costruzione della Real Casina diCaccia e dei fabbricati minori attorno ai quali si è formato il borgo di Ficuzza.
L’area è dominata dal massiccio calcareo della Rocca Busambra (1613 m s.l.m.) che delimita a sud il territorio della riserva, a nord del quale si estendono il Bosco della Ficuzza e il contiguo Bosco del Cappelliere, due estese aree di foresta mediterranea sempreverde.
Per la sua estensione di oltre 7.300 ettari, la Riserva presenta una grande varietà di ambienti: varie tipologie di bosco, arbusteti, aree rupestri e semirupestri, praterie e garighe. Particolare la sua ricchezza di zone umide, che ne costituiscono alcuni tra i luoghi di maggiore interesse: l’Acqua ammucciata (nascosta), Gorgo Lungo, Gorgo Tondo e la Peschiera del Re. Dallo sbarramento del torrente Eleuterio ha avuto origine il Lago Scanzano, che ne segna il confine nord-orientale.
La vegetazione si presenta con boschi di querce da sughero alle quote più basse, fra i 500 ed i 900 m, sui versanti silicei, assolati e caldi; alle stesse quote troviamo anche boschi di querce caducifolie costituiti principalmente da roverella, associata all’endemico cerro di Gussoni, al frassino meridionale, all’acero campestre ed al castagno. Tra i 900 e i 1.200 m. si sviluppa sopratturro la lecceta.
Tutta l’area è interessantissima dal punto di vista floristico per la presenza di numerosi endemismi tra i quali il fiordaliso della Busambra, la finocchiella di Boccone, la perlina di Boccone, il ciombolino di Sicilia, l’atamanta siciliana, la bocca di leone siciliana , la rarissima viola dei Tineo (localizzata solo sulla Ciacca di Mezzogiorno). Nella zona di Rocca di Busambra si trova anche una delle poche stazioni siciliane di belladonna.
Come indicano numerosi toponimi, la fauna è stata contrassegnata dalla superba presenza del lupo, ma l’ultimo esemplare risulta abbattuto ormai da oltre ottant’anni. Tra i mammiferi è ancora segnalato il gatto selvatico e, più comuni, la volpe, la martora, la donnola, l’istrice ed il riccio. A causa di recenti reintroduzioni sono facilmente visibili il cinghiale, che ha ampiamente sconfinato nei coltivi contigui, ed il daino.
L’avifauna è costituita principalmente da specie legate all’ambiente boschivo: varie cince, la ghiandaia, il merlo , il nibbio bruno, il rampichino ed il picchio rosso maggiore. Ampi pianori consentono la presenza di specie quali il nibbio reale e l’aquila reale, che non è raro osservare mentre si innalza sulle correnti d’aria ascensionali dei costoni di Rocca Busambra. La folta popolazione di colombacci rappresenta la riserva di caccia fondamentale del falco pellegrino. Da tempo non si segnalano più avvistamenti o tracce del grifone e del gufo reale, della cui presenza, nel passato, si raccolgono numerose testimonianze. Ristretta al periodo della migrazione la presenza del piccolo avvoltoio capovaccaio.