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Nato a Shangai in una famiglia di ricercatori medici, Xu Zhong è stato allievo di Dominique Merlet al Conservatoire National Supérieur de Musique di Parigi e ha studiato direzione d’orchestra con Xiaotong Huang. Oltre ad essere uno dei più famosi pianisti cinesi a livello internazionale, è anche fondatore e Direttore artistico del Concorso di Shangai, Direttore musicale della Shanghai Philharmonic Orchestra e della Shanghai Sinfonietta e Chef Guest conductor della Kbs Symphony Orchestra. Nel corso della sua carriera ha collaborato fra gli altri con Paul Badura-Skoda, Lazar Berman, Neeme Järvi e Jian Wang. Vincitore di numerosi concorsi internazionali, tra cui il Concorso di Tokyo e il Concorso “Cajkovskij” di Mosca, Xu Zhong fa parte del comitato artistico dello Shanghai Grand Theatre e ha diretto La Cenerentola di Rossini nell’ambito delle cerimonie di inaugurazione dell’Expo di Shanghai.
LOrchestra del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania costituisce da oltre sessantanni uno dei principali punti di riferimento della vita culturale siciliana. In particolare, lOrchestra è costituita da 98 elementi ed è stata diretta nel corso del tempo da artisti come Richard Bonynge, Sergiu Celibidache, Gianandrea Gavazzeni, Lorin Maazel, Riccardo Muti, Giuseppe Sinopoli, sir Georg Solti e Igor Strawinsky. Dopo avere inaugurato con il Requiem di Mozart la 79a Stagione 2010/2011 degli Amici della Musica (maestro del coro Tiziana Carlini), lOrchestra si esibisce questanno sotto la guida del maestro Xu Zhong e con un programma dedicato al Classicismo e Romanticismo europeo.
Il programma in dettaglio
Mozart, Concerto in mi bemolle maggiore Kv. 271 “Jeunehomme”
Wagner, Lohengrin: Preludio atto I
R. Strauss, Macbeth. Poema sinfonico op. 23 / Suite da “Il Cavaliere della rosa” op. 59.
Note al programma
Il Concerto in mi bemolle maggiore Kv. 271 è una delle pagine più importanti e innovative dellintero catalogo mozartiano. Composto a Salisburgo tra la fine del 1776 e i primi giorni dellanno successivo, il Concerto è dedicato a una misteriosa pianista francese, Mademoiselle
Jeunhomme, giunta a Salisburgo nellinverno del 1776 e di cui in seguito si sono perse le tracce. Da un punto di vista formale, lopera si caratterizza per lestrema originalità della soluzioni compositive (a partire dallinconsueta presenza del pianoforte fin dalle prime battute del magnifico Allegro iniziale), ma soprattutto per le dimensioni e il vasto respiro sinfonico. Da un punto di vista espressivo, il Concerto si configura invece come unopera addirittura profetica, che Alfred Einstein ha definito LEroica di Mozart e in cui lautore, appena ventunenne, intravede al di là dellorizzonte classicista il sopraggiungere di tensioni e passioni tipicamente romantiche. Non a caso, il lungo e desolato Andantino è stato descritto da Messiaen come una meditazione sulla morte, fedele compagna delle serate mozartiane. Il Rondò conclusivo è invece una pagina virtuosistica e, almeno in apparenza, assai più spensierata: ad un tratto però il flusso delle note si interrompe e il Presto lascia il campo a un fugace Minuetto in la bemolle maggiore, seguito da quattro variazioni. Insieme con LOlandese volante (1839-41) e Tannhäuser (1843-45), lopera in tre atti Lohengrin è il capolavoro giovanile di Wagner e, in senso assoluto, una della massime testimonianze del Romanticismo tedesco. Lopera fu diretta per la prima volta da Franz Liszt al Teatro di Corte di Weimar il 28 agosto del 1850, mentre lautore, condannato per avere preso parte ai moti del 1848, si trovava in esilio in Svizzera. Il Preludio dapertura, in tonalità di la maggiore, è un lungo Adagio in cui Richard Wagner mette a fuoco per la prima volta quella tipica forma ad arco che avrebbe riutilizzato di lì a poco nellesordio del Tristano e Isotta: la musica, di estrema delicatzza timbrica, sembra infatti risuonare da infinite distanze, prima di raggiungere un culmine possente di intensità e infine dissolversi lentamente nel crepuscolo di un lungo pianissimo.
Durante i primi anni della sua carriera, Richard Strauss lavora soprattutto come direttore dorchestra (grazie anche allaiuto di Hans von Bülow), si accosta alla cerchia wagneriana di Bayreuth (scambiandosi innumerevoli lettere con Cosima Liszt) e si concentra, come autore, soprattutto sul genere del poema sinfonico. In particolare, Macbeth segue di alcuni anni Aus Italien op. 16 e si intreccia, per quanto riguarda la cronologia delle opere, con la concezione del Don Juan op. 20. Dopo avere ultimato nel 1888 una prima stesura dellopera, che gli sembrava troppo luminosa, Richard Strauss ne realizzò una nuova versione, maggiormente focalizzata sul destino di Macbeth e di sua moglie, la cui prima esecuzione ebbe luogo a Weimar il 13 ottobre del 1889. Come osserva Qurino Principe, per un sapiente disegno del caso, alcune settimane dopo sarebbe stata presentata a Budapest unaltra composizione desinata ad aprire una serie gloriosa: la Prima Sinfonia di Gustav Mahler. Rappresentato a Dresda nel 1911, Il Cavaliere della rosa inaugura invece la fase centrale delle creatività di Richard Strauss e si confronta, grazie al magnifico libretto di Hugo von Hofmannstahl, con i temi – destinati a divenire cruciali – dello scorrere del tempo e della fugacità dellesperienza umana. Lopera, comè noto, è ambientata nellAustria felix della metà del Settecento: la partitura è tuttavia pervasa da continue allusioni al valzer viennese, che al tempo di Mozart non esisteva ancora ma che assume, agli occhi del compositore, il carattere di una struggente evocazione del paradiso perduto.
INFORMAZIONI
Associazione Siciliana Amici della Musica Via Angiò, 27
Tel. 091/6373743 info@amicidellamusicapalermo.it
www.amicidellamusicapalermo.it
(sp)