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Riceviamo e pubblichiamo
Visite serali alla seicentesca Badia Nuova: il piccolo gioiello serpottiano alle spalle della Cattedrale
Appuntamento: via dellIncoronazione allangolo con piazzetta SettAngeli, Palermo
sabato 13 gennaio dalle 18 a mezzanotte | ticket: 5
Prenotazione obbligatoria: 329.8765958 320.7672134 | www.terradamare.org/infoline
Evento facebook: www.facebook.com/events/1997899487200072
Dopo una lunga pausa, tornano le aperture serali della Badia Nuova. Ammireremo la seicentesca chiesa della Madonna di Monte Oliveto (Badia Nuova), a pochi passi dalla Cattedrale di Palermo, gli stucchi del grande Giacomo Serpotta e del fratello Giuseppe, le opere di Pietro Novelli, Gioacchino Martorana e Giuseppe Patania.
Appuntamento in via dellIncoronazione allangolo con piazzetta SettAngeli, Palermo. Sabato 13 gennaio dalle 18 a mezzanotte, ticket: 5. Prenotazione obbligatoria: 329.8765958 320.7672134 | www.terradamare.org/infoline
Un piccolo gioiello alle spalle della Cattedrale
Eccezionalmente aperta al pubblico, la piccola chiesa faceva parte del monastero di S. Maria di Monte Oliveto, sede dellantico Arcivescovado fatto edificare da Gualtiero Offamilio e poi abbandonato nel XV secolo. Dal 1512 le monache olivetane ripristinarono il complesso e, tra il 1622 e il 1624, affidarono il progetto di ampliamento a Mariano Smiriglio. Restaurato nel dopoguerra, ledificio oggi è sede del Seminario Arcivescovile di Palermo.
Il prospetto tardo-manieristico è ripartito in più ordini ed è segnato da forti membrature, volute e losanghe. Linterno è a navata unica con due altari per lato e un coro allingresso sostenuto da quattro colonne di ordine tuscanico in marmo grigio di Billiemi. Il prezioso sottocoro è ornato da stucchi di Giuseppe e Giacomo Serpotta e da affreschi di Filippo Tancredi con Le storie della vita della Vergine, mentre alle pareti del vestibolo sono altri quattro affreschi entro cornici mistilinee dorate, con gli episodi della vita di Santa Rosalia. Le pareti della navata sono elegantemente decorate da paraste e stucchi serpottiani; nella volta sono conservati gli affreschi di Pietro Novelli con lAscensione di Cristo e le Storie di Santi. Il presbiterio è introdotto da un arco trionfale e si chiude con unabside quadrata da cui si accede alla sacrestia nota anche come Cappella delle sorelle Spatafora, affrescata da Filippo Tancredi e impreziosita da un altare in marmi mischi, ai lati del quale sono due teatrini con scene della Natività e della Presentazione al Tempio, attribuite a Procopio Serpotta.