Villa dei Principi di Castelnuovo

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La Piana dei Colli di Palermo è famosa soprattutto per le belle dimore di villeggiatura della nobiltà cittadina del Settecento,

La villa dei Principi di Castelnuovo fu ideata per altro scopo.

Gaetano Cottone e Morso, principe di Castelnuovo, nella seconda metà del sec. XVIII, aveva realizzato ai Colli la sua dimora estiva, prossima a villa Bordonaro, circondata da un grande parco. Questo era coltivato in gran parte a uliveto ed agrumeto e colture annuali. In prossimità della residenza e della foresteria vi erano il viridarium e il parterre geometrico, arricchito da una vasca ottagona con la  statua marmorea, allegoria della Musica, realizzata da Ignazio Marabitti nel 1777.

Il figlio, Carlo Cottone, principe di Castelnuovo e Villermosa, divenutone proprietario nel 1819 decise di fondare nella sua proprietà un Istituto Agrario, avendo ottenuto il permesso dal governo borbonico, per diffondere, sulla scia del pensiero illuminista, “metodi razionali di conduzione agricola”.

In quel tempo, era stato impiantato a Palermo l’Orto Botanico (1794), con lo scopo di classificare razionalmente le piante secondo il sistema dello svedese Linneo, e nel vicino parco della “Favorita” si studiavano nuovi avanzati sistemi agricoli.

Il nuovo parco, voluto dal principe di Castelnuovo, a partire dal 1819, aveva al centro un padiglione neoclassico, il Ginnasio, opera dell’architetto Antonio Gentile

Altri padiglioni facevano parte del complesso: la “Cantina”, a pianta rettangolare con pronao dorico e tetto a padiglione, la “Scuola” e altre strutture (stalle, cisterne, magazzini) allineate lungo la via del Fante.

Le decorazioni in stucco dei piloni d’ingresso e delle varie costruzioni sono stati attribuiti a Michele Varrica.

Sul cancello si legge “e proprio delicio publica utilitas”.

 Nel 1955 l’Ente autonomo Teatro Massimo ha acquisito una parte del giardino dove tutt’ora vengono allestiti anche alcuni  spettacoli  della stagione estiva del Teatro Massimo.

Oggi fa da sfondo all’accesso al teatro, il padiglione un tempo abitazione del principe, il cui ingresso è caratterizzato da una ricca decorazione architettonica: due telamoni con la testa di satiri con le braccia incrociate sul petto.