Tindari: le rovine

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Poichè l’obiettivo principale di questa visita erano le rovine dell’antica Tindari, vi andammo subito dopo. Sappiamo che questa città, fondata da Dionigi, fu così chiamata in memoria di Tindaro, re della Laconia; essa fu successivamente occupata da Timoleonte e dall’illustre Gerone, e in tutte le guerre puniche si unì ai destini di Roma, sua alleata. Anche lì, Verre attuò le sue rapine, e tra le ricchezze depredate non tralascio la famosa statua di Mercurio; diventata in seguito un accampamento per la cavalleria e la fanteria, conservò un certo prestigio dotto gli imperatori;sotto i primi re di Sicilia, e particolarmente sotto Federico II, Tindari era ancora considerata una città: si ignora la causa della sua rovina.

I suoi resti consistono soprattutto in muri, costruiti con grossi mattoni, di cui si segue agevolmente la direzione: essi abbracciavano un ampio spazio ed erano fiancheggiati da torri, delle quali una sola di forma quadrata è ancora in piedi; vicino ad essa si crede di poter individuare una delle antiche porte della città, tagliata nella roccia.

G. De Nervo

Un tour en Sicile, 1833