Prizzi – Chiesa Greco – Albanese di S. Antonio Abate alla Zachia di La Filaca

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Il casale bizantino di La Filaca (Phylaké) venne fondato nell’VIII sec. come presidio a protezione dei tanti casali vicini e delle strade di comunicazione che vanno verso Bivona e Palazzo Adriano.

Matteo Bonello, avendo fondato il Monastero di San Cristoforo presso le “sorgenti di Montescuro”, dota nel 1160 la fondazione di diversi possedimenti e del casale suddetto.Tutti questi possedimenti e i ruderi del Monastero vengono dati in enfiteusi a diversi signori fino a quando gli Albanesi di Palazzo Adriano nel seicento bonificheranno la zona e ricostruiranno una chiesetta dedicandola a Sant’Antonio Abate protettore degli animali.

La chiesetta, che ricadeva nel territorio di Palazzo Adriano, è stata custodita ed officiata dal clero greco-albanese di tale territorio.

La Baronia, passata al Regio Fisco, perviene al Barone Pietro Rostagni nel 1792 con l’obbligo di realizzare in quelle terre un nuovo insediamento. Una volta realizzato, verrà considerato l’ultima fondazione baronale in Sicilia.

Ai Rostagni successero i Marchesi Arezzo  che trasformeranno definitivamente la borgata, realizzando una magnifica masseria .

La chiesetta di Sant’antonio abate è stata fondata dal clero albanese dietro autorizzazione del Vescovo di Agrigento nel 1696 “sotto il titolo di S.Antonio Abate allo Biviere seu lago della Flaca feudo e territorio di codesta Terra di Palazzo Adriano”. La chiesa è stata benedetta nel 1752 ed è stata visitata dalle autorità ecclesiastiche diverse volte, negli anni successivi. Molte delle opere d’arte che custodiva la chiesa non esistono più, mentre esiste ancora un prezioso altorilievo che rappresenta il Santo con i relativi simboli.

Ogni anno si celebra la festa il 17 Gennaio e nel giorno dell’Ascensione con grande concorso di popolo e grande devozione.