Read English version
Questo ponte, realizzato per collegare la città ai giardini posti al di là del fiume Oreto, è il più antico ponte in pietra costruito dopo la Caduta dell’Impero Romano d’Occidente.
Le maestranze arabe, i tecnici arabi e normanni e l’antica esperienza dei Bizantini hanno creato quest’opera di grande ingegneria e vanto della Corte Normanna. Per la monumentalità del progetto e la perfezione esecutiva questo non può essere certo qualificato come semplice infrastruttura funzionale ma, al contrario, lelemento in grado di sottolineare lingresso alla grande e nobile città attraverso lantica via consolare. ( Giovanni Fatta- Fonte) Si tratta di un ponte realizzato in conci regolari di calcarenite dalla configurazione caratteristica a schiena d’asino con due rampe simmetriche rette da sette campate ad arco ogivale e ghiere a rincasso. Le arcate sono scandite da sei massici piloni dotati a loro volta di aperture a sesto acuto in modo da ridurre la spinta del fiume in piena.
Oggi sotto gli archi di questo ponte non scorre più alcuna acqua: il fiume Oreto è stato deviato nel secolo scorso.
Nelle campagne vicine, il 27 maggio 1860, il generale Giuseppe Garibaldi nel corso della spedizione dei Mille, incontrò qui una forte resistenza da parte delle truppe borboniche. L’attacco fu fiero, ma il Generale con i suoi “picciotti” riuscì a passare il Ponte ed entrare vittorioso in città.