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Una splendida occasione per visitare questi monumenti coinvolti dalla più affascinante e tradizionale festa palermitana. Un cammino che, attraverso
l’iconografia e la storia della “Santuzza”, riscopre la memoria, la devozione popolare e le meraviglie artistiche del centro storico.
Infatti all’interno di tutti i monumenti coinvolti saranno presenti mostre, eventi e attività in onore della manifestazione legata alla Santa Patrona.
Con Santuzza Card, il biglietto unico del Festino, fino al 31 luglio 2016, sarà possibile visitare 4 monumenti al costo di 8:
– Chiesa del Gesù (Casa Professa)
– Palazzo Alliata di Villafranca
– Museo Palazzo Asmundo
– Torre di San Nicolò all’Albergheria
info e prenotazioni: 320.7672134 – 324.0715043- 338.4512011 > eventi@terradamare.org > www.facebook.com/SantuzzaCard
[PROGRAMMA E ORARI]
Giovedì 14 luglio: apertura straordinaria, per permettere ai turisti e ai palermitani che seguiranno la spettacolare festa palermitana,
di visitare i siti coinvolti dall’iniziativa.
dal venerdi alla domenica dalle 10 alle 17:30 All’interno: Fistinu: storia, vicoli e volti – Mostra fotografica di Vincenzo e Stefano Russo. Il Festino visto dall’alto: due speciali apericene con vista sul piano della Cattedrale. Menù palermitano. 14 luglio, 392° festinoestino 50 – 15 luglio, festino religioso 35
(Prenotazione obbligatoria. Tel. 320.7672134)
All’interno: SANTUZZA – Ex voto Arstistico per la Santa Patrona Rosalia 20 opere di pittura e scultura che guarderanno alla Santa attraverso l’introspezione di ogni autore.
[ITINERARI GUIDATI]
I PALAZZI NOBILIARI LUNGO IL CASSARO – Passeggiata serale sabato 30 luglio 2016 Percorso: Palazzo Asmundo, Palazzo Alliata, Palazzo Bonocore Appuntamento: ore 21 e ore 22 – Durata: 3 ore Costo: 10 Prenotazione obbligatoria. Tel 320.7672134
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Nota ai palermitani come la Chiesa di Casa Professa, La Chiesa del Gesù è uno dei più importanti monumenti sacri capolavoro dellarte barocca presenti in Sicilia e fa parte della Casa Gesuitica più vasta e rilevante in Italia, dopo quella di Roma. La Chiesa odierna è il risultato di varie stratificazioni edilizie succedutesi nel tempo a partire dal XVI sec. sul primo insediamento religioso esistente nella zona, lantico convento basiliano dedicato alla Madonna della Grotta, di cui resta a testimonianza la statua della Madonna della Grotta con Gesù Bambino posta nella nicchia sopra al portale dingresso alla Chiesa. Il primo progetto, realizzato tra il 1564 ed il 1578 prevedeva una piccola chiesa con la sola navata centrale; ma nel tempo, ingranditosi lOrdine dei Padri Gesuiti, la struttura venne ampliata trasformando laula unica a croce latina, in una pianta longitudinale a tre navate ed ampio presbiterio; nel 1636 la nuova costruzione prese il titolo di Chiesa del Gesù. Linterno è ricoperto da una esuberante decorazione a marmi mischi e tramischi con intarsi e rilievi e da gruppi marmorei imponenti , volti a celebrare la gloria di Gesù e dalla Madonna in cielo, sulla terra e negli inferi . Ogni spazio della struttura è ricoperto da un complesso programma iconografico realizzato con motivi floreali, umani ed animaleschi ed altri astratti eseguiti dai migliori scultori siciliani del XVII e XVIII secolo. Artisti importanti come Pietro Novelli, Gaspare Bazzano, Antonio Grano, Camillo Camilliani, Ignazio Marabutti , Filippo Randazzo hanno contribuito a dotare questa chiesa di straodinaria magnificenza. Splendido ed unico è il complesso programma iconografico presente nel presbiterio, con episodi tratti ad arte dal Vecchio e Nuovo Testamento e lo scenario dellIncarnazione del Verbo, dovuto ai Gesuiti stessi che ne curarono nei minimi dettagli il contenuto.
Proprio vicino alla Chiesa di San Nicolò di Bari allAlbergheria, sorge una slanciata costruzione quadrangolare con i conci ben squadrati, si tratta della trecentesca torre civica facente parte del sistema di trasmissioni. Fatta edificare dalla universitas palermitana per difendere le mura del Cassaro, non faceva parte delle strutture della chiesa, ma risultava svincolata ed isolata. Torre di S. Nicolò di Bari allAlbergheria del XIII sec. (Certiticato di Eccellenza TripAdvisor 2015) Composta da quattro livelli, è stata edificata con pietrame a grossi conci, utilizzando massi tufacei squadrati, che le ammassano, dandogli una linea rigorosa ed severa. Il primo da là possibilità di entrarvi da un pianoro che risulterebbe al primo piano che introduce alla canonica della chiesa, è formato da un modesto vano quadrato coperto da volte a crociera, da questo si diparte una scala in muratura che porta al piano successivo. Dal secondo piano, che risulta essere quadrato come quello inferiore e coperto a crociera, si dipana una scala elicoidale del periodo medioevale che oltrepassa gli altri due piani per giungere sul tetto, dove attualmente sono presenti le campane della chiesa. Salendo sulla torre si scopre il più bel panorama della città vecchia: il luogo ideale dove la maestà di ieri e lirruenza di oggi si congiungono meravigliosamente!
Palazzo Alliata, costruito sui resti di due precedenti palazzetti di proprietà di don Aloisio Beccadelli di Bologna, assunse la sua attuale configurazione quando a metà circa del XVII secolo fu edificato a opera di Francesco Alliata e Lanza, settimo barone, terzo principe di Villafranca e duca di Sala di Paruta. Il palazzo divenne così la dimora principale della famiglia Alliata. Ampiamente rimaneggiato a seguito del terremoto del 1751, vide impegnati nella costruzione alcune tra le maestranze più importanti del settecento siciliano; larchitetto Giovanni Battista Vaccarini, gli stuccatori di scuola serpottiana (forse Procopio Serpotta, figlio del più celebre Giacomo) e il pittore Gaspare Serenario. Il Palazzo ospita inoltre una collezione darte di notevole pregio storico e artistico, come la celebre Crocifissione di Antoon Van Dyck, le due grandi tele di Matthias Stom, La lapidazione di Santo Stefano e Il Tributo della moneta (la tela è stata scelta per rappresentare la Sicilia allExpo 2015 di MiIano), due opere di Pietro dAsaro, Il naufragio o Scena di pesca e lOrfeo, e i ritratti di famiglia esposti nel Salone dei Musici.
Dimora principesca che conserva superbi affreschi realizzati da Gioacchino Martorana nel 1764: in essi osserviamo magnifiche allegorie che inneggiano alla giustizia terrena e divina, celebrando, così, il ruolo di presidente di giustizia del committente Giuseppe Asmundo. Un unico complesso artistico, considerato una delle testimonianze più eloquenti del mondo aristocratico dei secoli passati: con le poliedriche collezioni di ceramiche siciliane, i mattoni di censo, le porcellane napoletane e francesi, i vasi, i ventagli, i ricami, la copiosa documentazione cartografica e numismatica, le carrozze e le portantine, leggiamo i segni eccezionali della cultura, della tradizione e dell identità siciliana.