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Solo una breve corsa in autobus (n. 124 da Piazza Politeama) per scoprire il Palazzo della Zisa (dallarabo al-Azīz, il glorioso, la splendida) fondato dal re Guglielmo I, ma ultimato sotto il regno di Gugliemo II, 1190 ca. Il Castello, come viene comunemente chiamato, costituisce un sorprendente esempio di architettura palaziale ifiqena.
Sorgeva in quello che fu un tempo il Genoardo (dallarabo Jannat al-ar, giardino o paradiso della terra) e si ispirava ai giardini islamici come i riyad di origine persiana. Gradevole esempio di architettura moresca il castello fu residenza estiva dei re e ancora mantiene quel senso di spazio e relax ulteriormente rafforzato dalla presenza dell’imponente vasca d’acqua e dei suoi caratteristici zampilli.
Laltezza totale dell’edificio si sviluppa su tre livelli, marcati allesterno da sottili cornici e da archi ciechi a rincasso. Al centro del piano terreno, in asse con il portale principale, si trova lambiente di rappresentanza o «sala della fontana», sala a iwan di tipo islamico. Essa costituisce, di fatto, il cuore nevralgico di tutto il palazzo, aperta sul vestibolo attraverso un ampio arco ogivale sorretto da colonne binate ai lati delle quali sono i resti dellepigrafe in stucco con il nome del palazzo e il riferimento a Guglielmo II. Tutta la sala è ornata con mosaici decorativi e tarsie marmoree in opus sectile, ampie nicchie voltate a muqarnas e un raro pannello di mosaico bizantino con temi profani e iconografie islamiche.
In molte sale sono esposti alcuni significativi manufatti di matrice artistica islamica provenienti da paesi del bacino del Mediterraneo.
Tra questi sono di particolare rilevanza le eleganti musciarabia (dall’arabo masrabiyya), paraventi lignei a grata, composti da centinaia di rocchetti incastrati fra di loro a formare, come merletti, disegni e motivi ornamentali raffinati e leggeri. Presenti anche utensili di uso comune o talvolta di arredo (candelieri, ciotole, bacini, mortai) realizzati prevalentemente in ottone con decorazioni incise e spesso impreziosite da agemine (fili e lamine sottili) in oro e argento.