Palazzo Del Bosco e i Palazzi della Ruga Grande del Carmine ( via Del Bosco)

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Sorge in quella che un tempo veniva chiamata Ruga Grande del Carmine, importante arteria di Palermo fiancheggiata da una serie di dimore del tardo Cinquecento e oltre. Nel XVI  secolo  la Ruga Grande del Carmine, oggi via Del Bosco, veniva anche chiamata strada degli Strozzi dal Palazzo del fiorentino don Orazio Strozzi, oggi Oneto di San Lorenzo. Palazzo Del Bosco, dei principi di Belvedere e Pari del Regno, sebbene abbia origini tardo -cinquecentesche, dette il proprio nome alla strada a partire dal XVIII secolo. 
La Famiglia Del Bosco nasce con Arrigo Ventimiglia  che a seguito di una fortunata vittoria contro i chiaramontani  nel bosco di Salemi venne ribattezzato Arrigo Del Bosco.
Importante famiglia quella dei Del Bosco: Francesco del Bosco  nel 1540 fondò la terra di Misilmeri; Vincenzo Del Bosco, suo figlio, nel 1556 ricevette il titolo comitale sulla “terra” di Vicari;  un certo Francesco Del Bosco e Aragona fu il primo duca di Misilmeri e intorno al 1650 Cesare Del Bosco e Spadafora ottenne il titolo di Principe di Belvedere. I Del Bosco furono proprietari del palazzo, “una casa magnifica” secondo la testimonianza del Villabianca,  fino a metà del XIX secolo. Successivi proprietari furono: nel 1859 don Giuseppe Lanza e Spinelli, principe di Trabia, il Cav. Alessandro Benso, nuovamente i principi di Trabia e i Sigg. Lima Mancuso. Nel 1939 la Provincia di Palermo riuscì ad acquistare una parte del palazzo.  Gravemente colpito durante l’ultimo conflitto mondiale, dell’originario edificio non restò in piedi che una mutilata facciata  con frammenti di finestre. Oggi l’intero edificio, di proprietà della Città Metropolitana di Palermo (ex Provincia Regionale di Palermo) , è stato ripristinato, restaurato e ospita al suo interno alcuni uffici dell’Ente.  Sono visibili nel piano nobile alcuni affreschi del Seicento di V. La Barbera  e le originarie coperture lignee.

I Palazzi della Ruga Grande, oggi via Del Bosco

Arrivando da via Maqued, sul lato sinistro della via Del Bosco si trova il Palazzo tardo cinquecentesco  dei Gravina, principi di Santa Flavia. Fu proprietario del Palazzo Pietro Filangeri, governatore della Compagnia dei Bianchi, fondatore e gran protettore dell’Accademia del  Buon Gusto, oggi Accademia delle Scienze, Lettere ed Arti. Tuttavia come testimonia il prospetto su via Del Bosco, e soprattutto il “portale  dall’elegante archivolto su  piedritti scolpiti in forme di mostruose arpie “,  il palazzo sorse su un edificio più antico. Tra i proprietari del palazzo si ricordano anche i Gravina principi di Rammacca  subentrati nella proprietà nei primi anni del secolo scorso. Si affacciano su questa strada, dopo il palazzo dei principi di Santa Flavia, Palazzo Francavilla
, 
oggi di proprietà della Città Meetropolitana di Palermo ( ex Provincia Regionale di Palermo) , il settecentesco Palazzetto Oddo   e Palazzo dei Balestreros dei marchesi di Bongiordano. Quest’ultimo è ancora di proprietà dell’antica famiglia dei Balestreros giunta dalla Spagna in Sicilia agli inizi del XVII secolo. Sempre sul lato sinistro della strada prima della biforcazione si incontra il palazzo dei marchesi Benenati di Sant’Andrea gravemente danneggiato dai bombardamenti dell’ultimo conflitto.
E’ importante ricordare che per la decorazione dei saloni di questa sfortunata dimora operò  Vito d’Anna, ma  anche Gioacchino Martorana e Benedetto Cotardi. Nel XVIII secolo  il palazzo divenne proprietà di don Salvatore Ventimiglia e Statella dei principi di Belmonte, ultimo inquisitore del Santo Uffizio,  che ne fece una struttura destinata alla formazione professionale dei ragazzi meno abbienti. Per questa sua ultima funzione l’edificio è ricordato  anche sotto il nome di Ospizio Ventimiliano.  Ultimo edificio ubicato al centro della strada prima della biforcazione è Palazzo Fatta. Quattro secoli fa,  questa dimora, manomessa e decisamente trasformata nel tempo, era di proprietà del pretore Cola Antonio Spadafora. Sul lato destro della strada subito dopo Palazzo Bosco si trova il tardo cinquecentesco Palazzo Strozzi, oggi Oneto di San Lorenzo. 
Fonte: Giulia Sommariva (2004) Palazzi nobiliari di Palermo- Dario Flaccovio Editore

*ENGLISH

Palazzo Del Bosco is located in what once was called Via Ruga Grande del Carmine, an important artery of Palermo lined with a series of the late sixteenth century mansions and before that time. In the 16th century Via Ruga Grande del Carmine, today Via Bosco, was also called Strada degli Strozzi due to the Florentine Palazzo Don Orazio Strozzi, today called Palazzo Oneto of San Lorenzo.

Palazzo del Bosco, of the Prince of Belvedere and Pari (Peers of the Kingdom) del Regno, gave its name to the street in the 18th century, although its origins are from the late sixteenth century.

The “Del Bosco” family was started by Arrigo Ventimiglia who was renamed Arrigo del Bosco after a lucky victory against the Chiaramonte family in the “wood” (that is “bosco” in Italian language) of Salemi.

Important family that of Del Bosco: Francesco del Bosco founded Misilmeri (little town near Palermo), Vincenzo del Bosco, Francesco’s sun, received the title of Count of Vicari in 1556, Francesco del Bosco e Aragona was the first Duke of Misilmeri, and around 1650 Cesare del Bosco e Spadafora was given the title of Prince of Belvedere. The Del Bosco family membres were the owners of the building, “a magnificent house”, up to the first half of the 19th century, according to Villabianca. The subsequent owners of Palazzo del Bosco were these: in 1859 Don Giuseppe Lanza e Spinelli, Prince of Trabia, Cav. Alessandro Benso, The Princes of Trabia, once more, and then The Lima Mancuso Family. In 1939 The Province of Palermo ( today called Città Metropolitana di Palermo) managed to buy a part of the building. Severely damaged during the last world war, indeed only a mutilated facade with fragments of windows remained of the building. Today the entire building, which is owned by the Metropolitan City Administration, has been restored and houses some offices of the Body. Some frescoes of the 17th century by V.
La Barbera and the original wooden roofs can be visible on the main noble floor.

The Palaces of Via Ruga Grande, today Via Bosco

On the left side of via Maqueda, near Palazzo Comitini n.100, there is the late sixteenth-century Palace of Gravina, Princes of Santa Flavia. Pietro Filangeri was the owner of the Palace, the governor of the “Compagnia dei Bianchi” and even the founder and Great Protector of the Accademia del Buon Gusto, now Academy of Sciences, Arts and Letters. Actually, as evidenced by the prospectus on Via del Bosco, and especially “the elegant archway on abutments, carved into shapes of monstrous harpies”, the palace was built on an older building.
Among the owners of the building are to be remembered the Princes of Gravina Ramacca who took over the property in the early years of the 19th century.
On this street, after the palace of the princes of Santa Flavia, there are Palazzo Francavilla (see photo  down here),

which is today  owned by Città Metropolitana of Palermo, the eighteenth-century Palazzetto Oddo and Palazzetto Balestreros of the Marquis of Bongiordano.

Palazzetto Balestreros is still owned by the ancient Balestreros family that came from Spain to Sicily in the early seventeenth century. On the left side of the road, before the fork, there is also the Palace of the Marquis of Benenati di Sant’Andrea badly damaged by the bombings of the last conflict.

It is worth mentioning something about the decorations of the halls of this unfortunate residence which were by Vito D’Anna, but also by Gioacchino Martorana and Benedetto Cotardi. In the eighteenth century the Palace was owned by Don Salvatore Ventimiglia and Statella of the Princes of Belmonte, who was the last inquisitor of the Holy Office and made the Palace a structure for the professional training of the less well-to-do. For this last function the building is also remembered under the name of Ventimiliano Hospice. The last building in the centre of the road, before the fork is Palazzo Fatta.

This dwelling, which was tampered with and decidedly transformed over time, was owned by the Pretore Cola Antonio Spadafora five centuries ago. On the right side of the road immediately after Palazzo Bosco there is the late sixteenth century Palazzo Strozzi, now Palazzo Oneto of San Lorenzo.