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Il Palazzo dei Branciforte, Principi di Butera di casa Scordia è sito in via Butera nellantico quartiere della Kalsa. La parte più antica del palazzo ha origini seicentesche, ma, a partire dal 1721, quando diventò la Casa dei Branciforte, questo edificio cominciò a vivere una nuova vita. Allesterno, il palazzo si presenta con un ampio fronte di circa 120 mt. che guarda il mare.
All’interno invece, si può ammirare una decorazione impareggiabile vista la presenza di falegnami, decoratori e pittori tra i più importanti dellepoca. Il palazzo fu danneggiato nel 1759 da un grande incendio che costrinse il Principe Michele Branciforti e Gravina a rifarlo quasi totalmente per quanto riguarda la struttura e, particolarmente, per quanto riguarda la decorazione. Furono chiamati a lavorare nel palazzo uno stuolo di pittori, stuccatori e ceramisti che cambiarono per sempre il volto di questo nobile edificio.
Vi si accede dalla via Butera attraverso un passo carrabile e quindi un elegante scalone con colonne in marmo rosso. Dallo scalone si viene introdotti in una vasta sala interamente rivestita in legno e decorata fino a non poco tempo fa con dipinti degli antenati e i feudi della famiglia. Finalmente, vi troverete nei saloni riccamente decorati che si susseguono luno dietro laltro e si affacciano verso nord nellampia terrazza che guarda il mare di Palermo. I cinque saloni principali sono stati affrescati da Gioacchino Martorana con scene pastorali incorniciati fastosamente dai grandi stuccatori che arricchirono il settecento palermitano. I saloni minori sono stati affrescati, probabilmente da Elia Interguglielmi e quindi in epoca più tarda. La nobile dimora si affaccia per tutta la sua lunghezza su di unampia terrazza e sulle Mura delle Cattive, da dove si può ammirare un magnifico panorama. Nella seconda metà del secolo scorso questo nobile edificio è stato adibito a scuola superiore ed è stato utilizzato come luogo per Convegni, banchetti nuziali e Mostre. Nel 2016 il palazzo è stato acquistato dalla famiglia Valsecchi per farne un museo o meglio “un nuovo laboratorio per la città”.
Foto in evidenza di Mario Michele Spina
Contatti: tel +39 091 752 17 54
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