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Il Palazzo sorge nel Piano dei Bologna, già “platea Aragona”, lì dove un tempo esisteva un giardino e una ” casa grande” (1567) di proprietà di Aloisio da Bologna, barone di Montefranco. I Bologna arrivarono a Palermo all’inizio del XIV secolo con Vannino Beccadelli chiamato successivamente “di Bologna” , dalla città di origine. Nobili illustri della città, marchesi di Marineo e baroni di Capaci, i Bologna detennero per decenni le più importanti cariche pubbliche, militari e civili del Regno. Illustri esponenti di questa famiglia furono il poeta e letterato Antonio Beccadelli, noto come il Panormita, e l’arcivescovo Simone di Bologna al cui nome è legato l’ampliamento del piano della Cattedrale e la costruzione del Palazzo Arcivescovile, sul cui portale campeggia ancora lo stemma dei Bologna. Col figlio di Aloisio, “Francesco, si estinse la linea maschile della famiglia e meno di un secolo dopo il palazzo cittadino dei Bologna passò alla famiglia Alliiata di Villafranca” un’antica famiglia di facoltosi banchieri di origine pisana giunta a Palermo intorno al XIV secolo. Il principe Francesco Alliata e Paruta ( titolo che la famiglia acquisì dopo il 1609) acquistò intorno al 1640 il cinquecentesco Palazzo dei Bologna nonchè le case limitrofi utili per l’ampliamento del palazzo. Nel 1751 in seguito ai danni causati dal terremoto di quello stesso anno il Palazzo, sotto la direzione di G. B. Vaccarini, coadiuvato dagli architetti Cascione e Ferrigno, subì il suo primo intervento di consolidamento e restauro.” Il pittore Gaspare Serenario, cognato del Vaccarini, curò la decorazione a fresco dei tre saloni con un ciclo pittorico a soggetto apologetico dedicato a ” la gloria del Principe Alliata ” e ” la principessa ammira il Tempio della Gloria”, affreschi andati perduti in seguito agli eventi bellici dell’ultima guerra.” Resta soltanto il “San Dazio” presentato alla Vergine. Al piano terra si trovavano le scuderie, i magazzini e le cucine. Negli ammezzati, non visibili dall’esterno e siti tra le scuderie del piano terra e il primo piano, alloggiava il personale di servizio e i corrieri postali ( la famiglia Alliata aveva l’appalto del servizio postale per la Sicilia e, per un breve periodo, per il sud Italia). Il primo piano, al quale si giungeva percorrendo il grande scalone in marmo rosso, era riservato alla famiglia, precettori e governanti. Ampie sale e saloni, collocati in fila uno dietro l’altro, riccamente decorati e arredati costituivano il piano nobile. In uno di questi saloni è presente ancora l’originaria tappezzeria settecentesca di lampasso lavorata con fili d’oro e d’argento prodotta secoli fa dalle filande di casa Alliata ( I principi di Villafranca furono in Sicilia i promotori di una moderna e sofisticata industria tessile). Sopra il portale destro d’ingresso si trova il salone da ballo, la sala più sontuosa della nobile dimora. Un’altra serie di ammezzati, dove veniva custodito l’archivio di famiglia ( uno dei più ricchi dell’Isola), separava il primo dal secondo piano.
Il Palazzo divenne in quegli anni una delle più belle dimore barocche palermitane, “ricercata sede di un circolo di conversazione molto esclusivo” e ” visse i suoi anni d’oro in un susseguirsi di feste e di ricevimenti , propri della ” vita di facciata ” della società del tempo. E’ di quegli anni l’acquisto da parte della famiglia Alliata di palazzo Algaria, ad angolo tra il Piano e via Toledo ( oggi corso Vittorio Emanuele), divenuto sede di un cafè esclusivo per pochi nobili e successivamente Circolo Unione. Durante i moti rivoluzionari del 1820 il Palazzo, caduto in mano degli insorti, subì pesanti danni che furono riparati in pochi anni ma questi lavori furono un pretesto per ridare un nuovo aspetto al palazzo, preludio di un “graduale imborghesimento della storica dimora”: i finestroni grigliati del piano terra furono sostituiti con dei vani destinati a botteghe d’affitto. In quegli anni tuttavia risultò sconvolta ” la connotazione sociale dell’antico piano dei Bologna, luogo simbolo del potente baronaggio e del clero, rispettivamente impersonati dai casati Villafranca, dei Ventimiglia, degli Ugo e , dall’altra parte , dall’Ordine Carmelitano… ” La famiglia Alliata dopo il 1824 fondò la prima casa vinicola siciliana, la Duca di Salaparuta, nota per i vini Corvo e destinata a divenire un’azienda di grande prestigio.
Fonte: Giulia Sommariva ( 2004), Palazzi nobiliari di Palermo . Dario Flaccovio Editore
Visite: telefonare al numero 3240715043
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Palazzo Alliata di Villafranca è aperto a gruppi e scolaresche anche su prenotazione allindirizzo email: palazzoalliatadivillafranca@gmail.com o al nr +393240715043 Sitoweb
N.B. E’ possibile usufruire del biglietto scontato nel circuito d’Arte Sacra:. Appartengono a tale circuito: chiesa di Santa Maria della Catena, oratorio di San Lorenzo, oratorio del Rosario in San Domenico e oratorio del Santo Rosario in Santa Cita, chiesa di San Cataldo, Cattedrale, chiostro della chiesa della Magione, oratorio di San Mercurio, chiesa della Martorana e palazzo Alliata di Villafranca, sempre di Palermo; Museo Diocesano di Monreale.
* ENGLISH
The Palazzo is located in Piano dei Bologna, formerly Platea dAragona, where once there was a garden and a domus magna (1567) owned by Aloisio da Bologna, baron of Montefranco. The Bologna family arrived in Palermo at the beginning of the XIV century with Vannino Beccadelli, later called “di Bologna”, from the city of origin. The Bologna family, famous nobles of the city, marquises of Marineo and barons of Capaci had held the most important public, military and civil offices of the Kingdom for decades. The most illustrious members of this family were the poet and writer Antonio Beccadelli, known as the Panormita, and the archbishop Simone of Bologna whose name is linked to the enlargement of the Cathedrals plan and the construction of the Archbishop’s Palace, on whose portal still stands the coat of arms of the Bologna noble family. With the son of Aloisio, “Francesco, the masculine line of the family became extinct and less than a century later the palace of the Bologna family passed to the family Alliata di Villafranca” an ancient family of wealthy bankers of Pisan origin arrived in Palermo around the fourteenth century . The Prince Francesco Alliata and Paruta (title that the family acquired after 1609) bought the 16th century Palazzo dei Bologna around 1640, as well as the neighboring houses useful for the extension of the building. In 1751, following the damage caused by the earthquake of that year, the Palazzo underwent its first consolidation and restoration intervention, under the direction of GB Vaccarini, assisted by the architects Cascione and Ferrigno. “The painter Gaspare Serenario, Vaccarini’s brother-in-law, took care of the fresco decoration of the three halls with an apologetic pictorial cycle dedicated to Prince Alliatas Glory (la Gloria del Principe Alliata) and to “the Princess admires the Temple of Glory” (la Principessa ammira il Tempio della Gloria); these frescoes were lost after the war events of the last war. Only the fresco San Dazio introduced to the Virgin remains. On the ground floor there were the stables, the warehouses and the kitchens. In the mezzanine floors, not visible from the outside and between the stables on the ground floor and the first floor, the service staff and postal couriers (the Alliata family had had the postal service contract for Sicily and, for a short time, for southern Italy). The first floor, which was reached by following the grand staircase in red marble, was reserved for the family, preceptors and rulers. Large rooms and halls, placed one behind the other, richly decorated and furnished were the main noble floor. In one of these halls there is still the original eighteenth-century lampas upholstery worked with gold and silver threads produced centuries ago by the spinning mills of Alliata (the Principles of Villafranca were the promoters of a modern and sophisticated textile industry in Sicily). Above the right entrance door is the ballroom, the most sumptuous hall of the noble residence. Another series of mezzanines, where the family archive was kept (one of the richest in the island), separated the first from the second floor.
In those years the Palazzo became one of the most beautiful baroque Palermitan dwellings, “a sought-after venue for a very exclusive circle of conversation” and “lived its golden years in a succession of parties and receptions, typical of the” façade life ” of the society of the time In those years the purchase by the Alliata family of Palazzo Algaria, at the corner between the Piano and via Toledo (now Corso Vittorio Emanuele), became the seat of an exclusive café for a few nobles and subsequently Circolo Unione. During the revolutionary revolts of 1820 the Palace, which fell into the hands of the insurgents, suffered heavy damages that were repaired in a few years but these interventions were a pretext to give a new aspect to the building, a prelude to a “gradual beautification of the historic home”: the grilled windows on the ground floor were replaced with rooms for rent shops, but in those years the social connotation of the ancient Piano dei Bologna was overturned. a place symbol of the powerful baronage and the clergy, respectively impersonated by the Villafranca, Ventimiglia, Ugo families and, on the other side, by the Carmelite Order … “The Alliata family founded the first Sicilian winery after 1824, Duca di Salaparuta, known for its wine Corvo and destined to become a company of great prestige.
Source: Giulia Sommariva (2004), Palaces of Palermo. Dario Flaccovio Editore Visits: nr +393240715043
Palazzo Alliata di Villafranca is open to groups and school groups also by reservation at the email address: palazzoalliatadivillafranca@gmail.com or nr +393240715043 . web site: palazzoalliatadivillafranca.wordpress.com/
Piazza Bologna, 20 Palermo – Facebook page
N.B. It is possible to take advantage of the discounted ticket in the Sacred Art circuit : They belong to this circuit: church of Santa Maria della Catena, oratory of San Lorenzo, oratory of the Rosary in San Domenico and oratory of the Holy Rosary in Santa Cita, church of San Cataldo, Cathedral, cloister of the church of Magione, oratory of San Mercurio, church of the Martorana and Alliata palace of Villafranca, also of Palermo; Diocesan Museum of Monreale.