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Opera tra le più raffinate del tempo in cui lo sviluppo economico e culturale dei Florio dava origine alla Belle Époque palermitana
Venerdì 18 settembre 2020. Turni disponibili: ore 17 – 18 19 20 21 22. Costo 10 (bambini fino a 10 anni 5)
Per partecipare allevento è necessario prenotare o acquistare il ticket saltafila
terradamare.org/visite-villa-vrginia-palermo
Contatti: ✆ 320.7672134 3928888953 eventi@terradamare.org
Grazie a un mirabile progetto di restituzione alla città, apre alle visite guidate Villa Virginia, dimora liberty tra le più raffinate del tempo dei Florio e della Belle Époque palermitana.
Insieme alla cooperativa turistica Terradamare sarà possibile ammirarne gli arredi dellepoca, i saloni di rappresentanza, il grandioso scalone, le vetrate policrome, le sale da gioco e da pranzo, le delicate pareti dipinte dalla pittrice giapponese Kiyohara, le due torrette che dominano via Dante, usate dai primi padroni di casa per la pittura e la fotografia allinterno della Villa, oggi dimora di lusso e punto di riferimento per laccoglienza nazionale ed internazionale.
Appuntamento in via Dante 159, a due passi da villa Malfitano e poco distante dal villino Florio allOlivuzza
Per partecipare allevento è necessario prenotare o acquistare il ticket saltafila in anticipo qui: terradamare.org/visite-villa-vrginia-palermo
Info e prenotazioni: ✆ 320.7672134 3928888953 eventi@terradamare.org
Villa Virginia
In unepoca in cui a Palermo i Florio influenzavano la vita economica e culturale della città, in cui nascevano le maestose architetture realizzate da Ernesto Basile, al di fuori dalle antiche mura, in cui il ferro battuto si piegava alla volontà degli artisti e diveniva leggero e curva sinuosa, dove Wagner realizzava il suo Parsifal, Palermo si preparava a divenire la sede, tra le più eccelse, del Liberty.
Porzioni di città come Via Dante, che tra la fine dellOttocento e i primi del successivo secolo, divenne lelegante asse caratterizzato dallo sviluppo cittadino borghese e imprenditoriale, con edifici di varie tipologie, ci permettono, difatti, di immaginare una città, museo di questo splendido periodo artistico.
Villa Virginia sorse nel 1906, era di meravigliosi teatri, giardini incantati, la delicatezza della cultura giapponese, gli arredi raffinati e piccoli capolavori di mani sapienti.
Villino del commendator Vincenzo Caruso, amministratore generale degli immobili dei Florio, nota anche come Villa Virginia, dal nome della moglie, circondata da un vasto giardino, adiacente villa Malfitano, unica opera nota dellarchitetto Filippo La Porta.
Gli esterni delledificio presentano una struttura a due livelli con finestre rettangolari, una solida architettura alleggerita dalle torrette addossate, destinate alle passioni dei committenti: fotografia e pittura.
Eccezionale, anche, la sala da pranzo in cui le pareti furono dipinte dalla pittrice giapponese Otama Kiyohara, vi sono raffigurati paesaggi dalla dolcezza esotica, armoniosi e di una bellezza delicata, tra rigogliose foglie, nubi evanescenti.
La bellezza della Villa insiste al suo interno, in ogni dettaglio decorativo, nella disposizione degli spazi, nella scenografica scala che conduce al piano superiore, nei soffitti a cassettoni, nella suggestione delle ricche vetrate policrome di Paolo Bevilacqua, che filtrano la luce in un caleidoscopio di vibranti luminosità.
Foto: Vincenzo Russo