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Questa “ingegnosa e fastosa macchina scultorea” voluta dal pretore di Palermo don Luigi Naselli e dedicata, con ricchissime raffigurazioni allegoriche, a Filippo IV di Borbone, fu eretta nel 1661 nel “piano del palazzo” su progetto di Carlo D’Aprile.
La precedente statua di Filippo IV (Valladolid, 1606 – Madrid, 1665), distrutta durante i moti contro i Borboni nel 1848, fu sostituita con l’attuale statua in marmo di Filippo V (Sailles, 1683 – Madrid, 1746), realizzata dallo scultore Nunzio Morello e con solenne cerimonia collocata il 31 luglio 1856 sull’antico piedistallo.
Sulla balaustra del basamento sono poste otto statue femminili che rappresentano gli stati governati da Filippo IV: Castiglia, Lèon, Sicilia, Catalogna, Napoli, America, Sardegna, Portogallo e Lombardia. I quattro prospetti del monumento sono arricchiti da bassorilievi che raffigurano le allegorie dell’Africa, dell’America, dell’Asia e dell’Europa, i continenti allora conosciuti. Le due allegorie dell’Africa e dell’America, gravemente danneggiate durante i moti del 1848, furono rifatte nel 1853 dallo scultore palermitano Valerio Villareale.
Nella parte alta del monumento quattro figure di uomini, legati e supplicanti, rappresentano rispettivamente: Maomad Babdelin, re di Granada, raffigurato su una targa marmorea che rappresenta l’Europa; Tremisen, re di Mauritania, raffigurato sulla targa dell’Africa; Carralat, tiranno di Mindanau, raffigurato sulla targa dell’Asia; Capoulicano, re dei Cacicchi, raffigurato sulla targa dell’America.
Il Monumento realizzato dai più grandi marmorari della Palermo barocca: Gaspare Guercio, Carlo D’Aprile, Gaspare Serpotta, Pietro Serpotta, Luigi Geraci, oggi si trova immerso nel verde di Villa Bonanno in una posizione un po avulsa dal contesto cittadino e ci ricorda, il fasto e l’opulenza delle corti spagnole, ma in una città che ne soffriva le angherie e i soprusi.