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L’attuale Chiesa Madre, intitolata a Maria SS. della Neve, ha sostituito la vecchia parrocchia dedicata alla Madonna del Rosario adesso Centro Sociale sito in via Pucci. I lavori sono stati eseguiti nel periodo 1702 – 1721, essendo parroco il Sacerdote Leonardo Meli da Ciminna. La planimetria del Duomo ricalca quella della chiesa palermitana dedicata a San Matteo, a croce latina a tre navate. Tra gli arredi sacri più importanti sono da annoverare cinque tele: SS. Trinità, Madonna con l’Ostensorio, Pentecoste, Immacolata e Battesimo di Gesù, nonchè le tante statue lignee raffiguranti madonne e santi. L’attuale facciata, recentemente restaurata, è stata costruita su progetto dell’ingegnere Lazzarini, essendo parroco Monsignor Giuseppe Marino. In questi ultimi anni sono state restaurate alcune cappelle delle navate laterali e l’abside in cui è stato posto il monumentale organo a canne dei fratelli Cimino di Agrigento inaugurato il 10 dicembre 2006.
Si incominci la visita dal battistero: il fonte battesimale venne restaurato nel 1923; il dipinto di Lo Cascio rappresenta il “Battesimo di Gesù”. Nella cappella che segue è da apprezzare il quadro della SS.Trinità attribuibile a Giuseppe Salerno detto lo “Zoppo di Gangi”. L’altare marmoreo risale al 1760. La terza cappella è arricchita da una statua lignea, ricoperta d’oro, della SS. Vergine dei Carmelo che è stata anche patrona degli zolfatari lercaresi. Segue la cappella di Santa Lucia. con una statua donata da Gioacchino Orlando e la cappella dell’Immacolata che è stata realizzata nella seconda metà dell’ottocento. L’Altare maggiore fu eretto nel 1765. i sedili del coro sono stati costruiti dai fratelli Cottone dietro ordinazione dell’arciprete Giuseppe Marino, all’inizio del 1910. Il 10 dicembre del 2006, essendo arciprete Don Mario Cassata, è stato inaugurato un monumentale organo a canne posto dietro questo altare. Accanto al Presbiterio un’altra cappella è dedicata alla “Madonna della Neve”. Alla “Madonna della Neve” è intitolata la Matrice. L’altare di marmo è risalente al 1750/65. Alle pareti della cappella si trovano due busti incavati nell’ottocento: il sac. Giuseppe Fiorentino, il notaio Gioacchino Caltabellotta. Seguono la cappella dello Spirito Santo e la cappella della Madonna del Rosario. Nella cappella della “Madonna del Cardellino”, che segue, è il busto del lercarese Ireneo Pucci imprenditore zolfifero. Poi, ancora, L’altare di San Biagio e la tomba del notaio Luigi Ferrara, l’altare di San Francesco di Paola, la cui statua è stata scolpita in un fusto di legno, proveniente da un pero improduttivo, da un costruttore di bare (così si racconta).
Davanti alla cappella della “Madonna del Cardellino” si trova l’accesso alla cripta che, restaurata negli ultimi anni, conserva una bellissima collezione di presepi, visitabile particolarmente nel periodo natalizio.