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Come vuole la tradizione con la Domenica delle Palme iniziano le celebrazioni della Settimana Santa e questa tradizionale festa religiosa a Gangi è molto sentita e merita di essere vista.
Protagonisti della Domenica delle Palme gangitana sono le Confraternite, i cui confrati indossano una tunica bianca coperta da un mantello colorato, a seconda della confraternita di appartenenza, oppure un classico abitino.
Intorno alle 07.00/07.30 del mattino le Confraternite si riuniscono nella Chiesa sorteggiata per l’occasione ( la chiesa cambia ogni anno secondo un rigido ordine ciclico) per ottenere la palma, attribuita anche questa con estrazione a sorte. Si procede con l’allestimento delle “Grandi Palme” portate in processioni riccamente decorate con fiori, simboli sacri e rami di datteri.
Un vero e proprio spettacolo è l’esibizione dei tamburinara che con i loro antichi abiti preziosamente ricamati a mano con fili di oro e argento e i loro potenti tamburi attirano l’attenzione di grandi e piccini.
La processione parte intorno le ore 9,30 con in testa la confraternita di San Giuseppe dei Poveri ( la confraternita più giovane). Chiude la processione la confraternita del SS. Salvatore, la più antica.
Prima tappa della processione è la Chiesa Madre ( h 10.00), qui le palme vengono benedette. Importante tappa della processione è anche la Chiesa del SS. Salvatore con la proclamazione del brano evangelico dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme.
Intorno a mezzogiorno la processione ritorna nella Chiesa Madre ma prima dell’inizio della Santa Messa i Tamburinara accompagnano con i loro scroscianti tamburi l’ingresso delle Grandi Palme in Chiesa.
Tutte le foto sulla domenica delle palme ci sono state inviate da Marianna Lo Pizzo
COSA VEDERE A GANGI
La manifestazione della Domenica delle Palme offre l’occasione per scoprire uno dei più bei borghi d’Italia infatti, come molti di voi ricorderanno, Gangi è stato riconosciuto nel 2014 Borgo più bello d’Italia. Chiese, musei, antiche dimore, percorsi naturalistici, paesaggi mozzafiato, antichi saperi questo e molto di più è ciò che l’antico borgo riesce ad offrire ai suoi visitatori.
Di seguito alcuni luoghi da scoprire durante il tuo soggiorno a Gangi:
E’ un panorama mozzafiato quello che ti aspetta entrando a Gangi. Da questo punto non solo si riesce a cogliere l’intero paese ma anche Sua Maestà l’Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa, simbolo della Sicilia nel mondo. Uno scatto da questo punto, magari poco prima del tramonto, farà della tuo foto un capolavoro.
Fatta costruire da Francesco I nel 1337, la Torre dei Ventimiglia si trova adiacente l’ingresso della Chiesa Madre. La Torre, in stile gotico normanno, è di forma quadrata, si erge su tre livelli ed è sostenuta da 4 grossi pilastri che formano un portico. La Torre è una delle principali attrazioni di Gangi.
Palazzo Bongiorno è uno degli esempi più interessanti di architettura settecentesca delle Madonie. La costruzione della sontuosa abitazione dei Bongiorno, baroni di Cacchiamo e Marchesi di Eschifaldo, venne iniziata dal barone Francesco Benedetto intorno al 1754/55. Ad affrescare le volte del palazzo vennero chiamati, fra il 1756 e il 1757 il pittore romano Gaspare Fumagalli e il suocero, il palermitano Pietro Martorana, entrambi attivi a Palermo e nelle ville dei colli: i due portarono a Gangi quella ventata di novità dalla fastosa capitale del Regno che i Bongiorno erano soliti frequentare.
Palazzo Sgadari ospita una mostra permanente con le opere del maestro Giambecchina donate dall’artista al Comune, ma il Palazzo è anche sede del Museo Civico: un’occasione per conoscere meglio la storia e le tradizioni di Gangi
Questa enorme tela, 5m x 4m, è stata dipinta dal pittore Giuseppe Salerno, detto lo Zoppo di Gangi, nel 1629. La complessità del tema tratto e la particolare composizione data dall’artista fanno di quest’opera un’ importante capolavoro dell’arte pittorica del primo seicento e, certamente, l’opera più complessa del Salerno.
“Scendete o vivi a visitar la morte
pria che la morte a visitar voi scenda
Fu sempre bene prevenir la sorte”
Con questi versi la cripta della chiesa madre accoglie chi si appresta a visitare la cosiddetta fossa di parrini . Si tratta di 64 corpi di prelati imbalsamati e in ottimo stato di conservazione. Le mummie risalgono al periodo compreso tra il 1735 e il 1870. Recentemente sono stati scoperte altre due tombe contenenti i corpi di una donna e una bambina.
Meritano di essere visitate anche le numerose chiese presenti nel Comune madonite; tra le tante vi segnaliamo, oltre la già citata Chiesa madre, il Santuario dello Spirito Santo, la chiesa della Badia, la Chiesa di San Cataldo, SS. Salvatore….