La Domenica delle Palme a Caccamo: “U signuruzzu a Cavaddu”

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Pasqua è alla porte (31 marzo 2024) e come vuole la tradizione anche quest’anno il nostro territorio si prepara ad offrire un programma ricco di eventi a sfondo culturale-religioso che farà conoscere ai nostri visitatori le usanze e le tradizioni che s’intrecciano con i riti sacri.

Nel corso della Settimana Santa si potrà assistere in tutto il territorio metropolitano ad una serie di rappresentazioni e processioni che hanno come intento quello della rievocazione e commemorazione della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo.

Iniziamo suggerendoVi la manifestazione “U Signuruzzu a Cavaddu” una tra le più belle manifestazioni che aprono le festività pasquali e che si svolge a Caccamo per la Domenica delle Palme.

24 MARZO 2024  DOMENICA DELLE PALME

 “U SIGNURUZZU A CAVADDU”

E’ la più antica tradizione – di origine orientale – che si svolge ne borgo Medioevale di Caccamo . Quasi sicuramente affonda le sue origini nella presenza storico-culturale dei bizantini nel territorio e rievoca la venuta di Cristo in terra ed in modo singolare l’entrata di Gesù a Gerusalemme. La manifestazione è impeccabilmente organizzata dalla Parrocchia di San Giorgio Martire.

Bambini festanti con in mano ramoscelli d’ulivo e campanelle precedono, al suono delle campane di tutte le Chiese, l’ingresso in paese di un chierichetto che nella fantasia popolare rappresenta Gesù che cavalca un asinello bardato ed infiorato con accanto gli apostoli: dodici ragazzi che reggono in mano dei lunghi rami di palme che lungo il percorso spesso si intrecciano formando degli archi sotto i quali transita il festeggiato. Quello che distingue questa tradizione è proprio l’età dei protagonisti, difatti sia Gesù che i 12 apostoli sono impersonati da bambini e tantissimi ragazzi. “LUI” è il più piccolo degli aspiranti “ russuliddi “ in abito talare ed accessori di colore completamente rosso. Accompagnati dalla banda musicale che vanta il titolo della “più antica d’Italia, perché ha una storia di 225 anni .

L’intero corteo – sempre più folto – percorre tutto il centro storico fermandosi in almeno cinque Chiese al suono “ diverso “ di tantissime campane. La sfilata si conclude nella spettacolare e scenografica Piazza Duomo considerata a ragione “ una delle più belle di Sicilia” perché a terrazza sulla zona duecentesca del borgo di Terravecchia dove l’arciprete accoglie “ GESU’ CHIERICHETTO “ solennemente e benedicendo entrambi la folla.

Si pubblica di seguito la locandina “Caccamo è… Fede, Sapori e Tradizioni” con gli eventi in programma giorno 24 marzo

Chi si interessa di arte ed architettura sacra troverà tantissimo all’interno del Duomo di origine normanna dedicato a San Giorgio Martire, che custodisce straordinari tesori quali opere di pittori fiamminghi, un dipinto del XV secolo di Guglielmo da Pesaro, un complesso marmoreo di Francesco Laurana, il fonte battesimale della scuola del Gagini, la raccolta di arredi ed oggetti sacri e tantissime altre meraviglie.

La manifestazione è anche l’occasione per scoprire il bellissimo entroterra collinare ed il delizioso “borgo Medioevale di Caccamo”.

Un invito a cogliere lo spunto per rendere interessante il soggiorno nella “urbs generosissima” coniugando folklore, beniculturali, natura, gastronomia, tradizioni e medioevo

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Durante questo periodo si può gustare il “Panacèna” perché il giovedì Santo si prepara la cena pasquale, rito che rievoca l’ultima cena. Si tratta di un pane-dolce confezionato e lavorato a mano con fiore di farina e lievito naturale addolcito con zucchero e semi di finocchio (anice). Dopo una lievitazione di 24 ore assume una forma gradevole perchè costituita da 4 “pizzi” a seguito di un taglio, a forma di croce, che viene praticato prima di essere infornato.

Un’altra specialità è la “salsiccia pasqualora” che viene prodotta con carne di suino, esclusivamente locale, tagliata a punta di coltello, con aggiunta di sale marino, pepe nero e bianco macinati, peperoncino rosso e semi di finocchietto selvatico. Fatta stagionare da 16 a 20 giorni oggi viene usata come antipasto per la squisitezza del sapore ed il fragrante profumo.

Sempre in questo periodo in tutti i ristoranti si può chiedere la pasta fresca “ca frittedda” : un cocktail di verdure primaverili : pisellini, favette, carciofi a fettine, finocchietti selvatici, e dei pezzetti di lardo. Si fanno cuocere – senza aggiunta d’acqua – con un po’ d’olio extravergine d’oliva, sale e pepe nero. La pietanza, molto profumata, viene utilizzata come condimento della pasta fresca che prevede anche una spolverata di ricotta salata grattugiata.

Fanno paerte della tradizione gastronomica caccamese anche: pane “cunsatu”, tuma – primosale – pecorino e caprino, salsiccia “pasqualora”, “frittedda”, “maccu”, “sasizza chi qualuzzi”, “nirvia ‘ncasciata”, insalata di arance e cedri, taralli di carnevale, “panacèna” e buccellato.

Da non perdere

  • Il Castello Medievale

  • La Chiesa di San Benedetto e il pavimeto maiolicato

  • Piazza Duomo e Chiesa madre

  • Chiesa della SS. Annunziata

  • Chiesa di San Domenico e Beato Giovanni Liccio

  • Lago e diga Rosamarina