Il Cunto del Festino di Palermo

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Terradamare Cooperativa Turistica, Associazione Kleis, Palazzo Alliata di Villafranca e Associazione Segno Indelebile presentano:

“Il Cunto del festino di Palermo”

di Salvo Piparo – con Salvo Piparo, Costanza Licata, Rosemary Enea
14 e 15 luglio- ore 18 – Palermo – Palazzo Alliata di Villafranca, Piazza Bologni 18

 

 

Inoltre:
MOSTRA “Per Intercefsionem Sancta Rosaliae”
(l’iconografia della Santa in relazione alla città e ai suoi luoghi simbolo: esposizione di dipinti, disegni , stampe, reliquie, cere e sculture da collezioni private)
 

VISITA GUIDATA DEL PALAZZO
(compreso il salone dei musici di recente apertura)
 

DEGUSTAZIONE DELLA TRADIZIONALE ANGURIA

Ticket: € 20 a persona – Ticket Ridotto per i Soci Cral e soci Fai € 18 persona

Info e prenotazioni: Tel. 328.8663774 > 329.8765958 > info@terradamare.org
www.terradamare.org/cunto-festino-palermo/

Su facebook:

https://www.facebook.com/events/315031968672208/

Descrizione :

IL CUNTO DEL FESTINO DI PALERMO
di Salvo Piparo con SALVO PIPARO Costanza Licata Rosemary Enea

Tra i più antichi culti della città di Palermo la celebrazione della Santuzza Rosalia rimane tra tutti il più suggestivo e acclamato. Un evento straordinario, capace di emozionare e accogliere il desiderio di rinnovamento e riscatto sociale proprio attraverso un antico rituale, che si attende per un intero anno, capace di attirare la cittadinanza e numerosissimi turisti.
Il cunto del Festino di Palermo di Salvo Piparo, dedicato a S.Rosalia, è una favola sacra e profana che l’attore mette in scena come un guitto di strada.
Uno straordinario cunto sul popolo devoto alla festa o alla santa, che raccoglie tutti, per devozione o curiosità, adunandoli attorno a un miracolo, un immancabile rito propiziatorio che battezza la città con una cofana di “fave a coniglio” per salvarla da ogni malasorte, come un capodanno estivo che traghetta le anime, i sentimenti e i desideri di ciascuno, tra fraseggi e antichi stornelli del 700′ che Costanza Licata e Rosemary Enea suoneranno e canteranno fedelmente. Un fiore all’occhiello di Piparo, un intenso infuso di tradizione orale per tutti coloro che sono e che non sono palermitani.
A seguire piccola degustazione anguria tipica del periodo del festino,visita guidata di Palazzo Alliata e la Mostra “Per Intercefsionem Sancta Rosaliae” presso il salone dei Musici.

MOSTRA “Per Intercefsionem Sancta Rosaliae”

In occasione del 390º festino in onore di Santa Rosalia Patrona della città di Palermo, Palazzo Alliata articolerà la mostra “Per Intercefsionem Sancta Rosaliae” dedicata alla Santa con l’esposizione di dipinti, disegni e stampe, cere e sculture gran parte inediti, reliquie, provenienti dalle collezioni private e aventi per tema l’iconografia della Santa in relazione alla città e ai suoi luoghi simbolo. Volendo sensibilizzare lo spettatore allo splendore del festino, come evento artistico e religioso al contempo.
Per questa occasione la mostra sarà allestita all’interno del “Salone dei Musici”.
Il salone dei Musici conserva al suo interno uno splendido soffitto a cassettoni ligneo, con pitture risalenti al rifacimento del ‘900. Grazie alla collaborazione di sponsor privati e di una Ditta di restauro, si è riuscito in parte a restituirlo alla comunità, valorizzando l’immobile, quale luogo appropriato per mostre . Lo spazio, inoltre, si presta a diventare non soltanto pensato per allestimenti espositivi temporanei, ma anche come luogo congressuale.

PALAZZO ALLIATA DI VILLAFRANCA
Il primo impianto dell’attuale Palazzo Alliata di Villafranca fu realizzato a partire dal 1567 da don Aloisio Beccadelli di Bologna, Barone di Montefranco, nel contesto della piazza o piano di Aragona, così denominata in onore del famoso don Carlo, Presidente del Regno negli anni 1566-1567, quindi ribattezzata delli Bologna a motivo dei diversi immobili posseduti da membri della stessa illustre casata.
La costruzione dell’attuale edificio, sulle spoglie del precedente, fu promossa nel 1649 da Francesco Alliata e Lanza, settimo Barone e terzo Principe di Villafranca e Duca della Sala di Paruta, che vi trasferì la residenza un tempo nella contrada di San Francesco alla Kalsa. A questa primitiva versione del palazzo si riferisce l’incisione del palermitano Francesco Cliché realizzata nel 1713-14 in occasione del solenne ingresso e dell’incoronazione di Vittorio Amedeo di Savoia a Re di Sicilia, di cui si conserva una copia nelle collezioni di casa Villafranca. Ulteriori lavori di ampliamento ed arredamento dell’immobile furono effettuati in occasione del matrimonio di Giuseppe Letterio Alliata e de’ Giovanni, principe di Buccheri (primogenito di Domenico Principe di Villafranca), con Maria Felice Colonna e Salviati di Roma, terzogenita del Principe Fabrizio Gran Connestabile del Regno di Napoli, avvenuto il 23 giugno del 1752.
Tali lavori della fabbrica danneggiata, peraltro, dal terremoto del 1751 (che videro protagonisti architetti come Giovan Battista Vaccarini, Francesco Ferrigno e Giovan Battista Cascione, stuccatori della cerchia dei Serpotta e il piettore Gaspare Serenario) si protrassero fino al 1758, comprendendo anche la riconfigurazione della facciata, con i due portali recanti sulle chiavi d’arco rispettivamente le date 1752 e 1753 e quattro statue marmoree (una femminile panneggiata di età romana e tre di soggetto mitologico raffiguranti rispettivamente Vesta, Apollo e Diana). Queste ultime, rimosse anteriormente al 1949 e sostituite con copie, sono oggi esposte nel piano nobile del Palazzo, nella sala d’ingresso o Sala dei musici.

Il matrimonio di Giuseppe Alliata e Moncada con Agata Valguarnera e la Grua (1804) segnò la rivisitazione generale in stile neoclassico di alcuni ambienti del piano nobile (salotto rosa e giallo e camere da letto con rispettive alcove).
La ristrutturazione in chiave di revival neomedievale dello scalone di accesso al piano nobile e della citata Sala dei musici (1929-1931), su committenza degli eredi del principe Gabriele Alliata e Bazan (1874-1929), è dovuta a Pietro Bevilacqua.
Il grandioso e prestigioso palazzo di una delle famiglie più titolate del Regno fu donato al Seminario Arcivescovile dalla principessa Rosaria Correale Santacroce nel 1988 e conserva tuttora le splendide collezioni familiari insieme ai numerosi acquisti operati della principessa nel mercato antiquario per arrichire la propria dimora. La stessa principessa fu promotrice del restauro dei soprapporta rococò del Salone dello Stemma o Sala da ballo e del Salone Principe Fabrizio Alliata e Colonna o Salone verde (o da ballo).
Oggi il Palazzo è aperto grazie a dei giovani volontari, che ogni giorno vi dedicano il loro tempo, permettendo la realizzazione di eventi e attività di vario tipo e le visite guidate nelle suggestive sale del Palazzo, nello specifico il Salone Verde o Sala da ballo, la Sala del Principe Fabrizio Colonna e il Salottino barocco.